Steven Zhang si appresta a vincere il suo secondo scudetto da presidente dell’Inter. Eppure il giovane imprenditore cinese non si starebbe godendo il successo come lecito immaginare. Voci dall’Arabia, riportate dal Corriere della Sera e da La Repubblica, raccontano di una trattativa in corso per la cessione del club proprio ad investitori sauditi. Insomma il futuro del 32enne di Nanchino sembrerebbe lontano dall’Italia con tempistiche anche brevi data la necessità impellente di restituire il prestito da 250 milioni (più 70 milioni di interessi) concesso nel 2021 da Oaktree.
- Trattativa in corso coi sauditi
- La fretta di Zhang e la scadenza del debito che incombe
- Una festa scudetto senza la proprietà
Trattativa in corso coi sauditi
Che ne sarà di noi? Se lo domandano i tifosi dell’Inter, pronti a cambiare proprietà. Steven Zhang sta infatti trattando personalmente la cessione del club con l’ausilio delle banche d’affari Goldman Sachs e Raine, a cui da tempo è stato affidato l’incarico di lavorare al riassetto finanziario della società. Il potenziale acquirente apparterrebbe alla famiglia reale di Riad, un membro della dinastia regnante Al-saud che ha il suo perno nel principe ereditario Mohammed bin Salman.
La fretta di Zhang e la scadenza del debito che incombe
La richiesta di Zhang era di 1,2 miliardi e la cifra proposta dovrebbe avvicinarsi a questa somma. L’unico problema è il tempo: i proprietari dell’Inter hanno fretta di chiudere. Su di loro incombe una scadenza ormai prossima: fra soli 37 giorni la holding di controllo del club dovrà rimborsare il prestito da 250 milioni (più 70 milioni di interessi) concesso nel 2021 da Oaktree. Qualora ciò non avvenisse Suning consegnerebbe automaticamente il club nelle mani del fondo di investimento ricavandoci “soltanto” la differenza fra il valore di mercato dell’Inter e quello del debito.
Una festa scudetto senza la proprietà
Insomma, Zhang è destinato a lasciare seppur con la gioia di uno scudetto appena vinto. Eppure Steven non ci sarà alla festa per il ventesimo tricolore dei nerazzurri. L’imprenditore non si vede più da queste parti dallo scorso luglio e non rientrerà neppure per condividere con dirigenti, giocatori e staff i frutti di un lavoro durato un anno ma le cui basi sono state gettate anche nelle stagioni precedenti. Probabile che si concluda così la parentesi cinese, vincente ma contorta, di Suning con l’Inter.