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Internazionali d'Italia, Fognini saluta il Centrale cedendo in due set a Fearnley (che sfiderà Berrettini)

L'ultima partita di Fabio Fognini sui campi del Foro Italico si chiude con una sconfitta per 6-2 6-3 contro Fearnley, prossimo avversario di Berrettini

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Se davvero è stata l’ultima (e sembrerebbe proprio così), almeno non si può dire che Fabio Fognini non se la sia voluta giocare. Una partita speciale, quella disputata contro Jacob Fearnley, destinata a passare alla storia con le immagini che immortalano il tabellone del Centrale mentre mostra l’immagine di Leone XIV, appena eletto sul soglio pontificio. E proprio mentre si apre una nuova era per la Chiesa di Roma (e del mondo), con le dovute proporzioni a pochi chilometri di distanza si chiude l’epopea di Fabio Fognini sui campi del Foro Italico. Senza rimpianti, con la consapevolezza che provare a fare di più era oggettivamente impossibile. E che il 6-2 6-3 finale fotografa quella che è la reale situazione attuale.

Partenza sprint, poi il crollo: copione simile nei due set

Fognini lo sente tutto il peso delle 38 primavere, e Fearnley non s’è fatto sfuggire l’occasione. L’affetto del pubblico romano è comunque la ricompensa più bella per il ligure, che entra con tutti gli onori del caso (brava l’organizzazione a piazzare l’incontro sul Centrale: se proprio doveva esserci un finale, almeno era giusto farlo nel salotto buono) e la suggestione di provare ad andare a sfidare Matteo Berrettini al secondo turno, quando invece il romano se la dovrà vedere appunto con il britannico.

E dire che l’avvio di partita era stato piuttosto incoraggiante: secondo game di giornata e subito break a favore di Fognini, che sfrutta un paio di risposte profonde per mettere in difficoltà il più giovane e inesperto avversario. Che pure risale in fretta la corrente, intuendo che il modo migliore per affrontare Fognini in questa fase della sua carriera è quello di farlo correre il più possibile da una parte all’altra del campo. E Fabio alla lunga non regge il ritmo degli scambi: becca 6 game di fila e capisce che rialzare la testa stavolta sarà veramente complicato.

Fabio ci prova, ma non può nulla: è la fine di un’era

Invero la classe del 38enne di Arma di Taggia è tale da spronarlo al punto da redimersi anche dalle situazioni più complicate. E così nel quarto gioco del secondo set arriva nuovamente il break, quello che fa salire l’italiano sul 3-1. Inesorabile però arriva la replica di Fearnley, che subito ricomincia a imporre il proprio gioco e con un altro filotto di 5 game consecutivi si porta la partita a casa.

Non certo un match indimenticabile: 13 vincenti a 11 per il britannico, 25 errori non forzati di Fognini contro i 22 del rivale, percentuali appena superiori con la prima e la seconda per Fearnley, quanto basta però per avere ragione di una versione giocoforza crepuscolare di Fabio. Che al termine del match saluta Roma, con gli occhi lucidi e la sensazione che davvero contro questa nuova ondata di giovani non può più riuscire a opporre resistenza, almeno non troppo a lungo. Resterà comunque una giornata storica a Roma: l’inizio e la fine di un’era. Per Fabio, il giusto e doveroso tributo.

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