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Italia, anche Pioli dice no: Gravina pensa a un eroe di Berlino, Gattuso, Cannavaro e De Rossi in ballottaggio

L’ex allenatore del Milan s’è promesso alla Fiorentina, il presidente della Figc pensa ad un nome in grado di ricompattare l’ambiente azzurro

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Anche Stefano Pioli ha detto no alla Nazionale, il presidente della Figc Gabriele Gravina pensa di affidare l’Italia post-Spalletti a un allenatore che ha fatto parte della squadra campione del mondo nella finale di Berlino, ai Mondiali di Germania 2006: Rino Gattuso, Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi i candidati al ruolo di nuovo c.t..

Italia, anche Pioli dice no

Dopo Claudio Ranieri, anche Stefano Pioli ha rinunciato alla possibilità di diventare c.t. dell’Italia. Lo riferisce SportMediaset, secondo cui l’ex allenatore del Milan, che a breve lascerà il club saudita dell’Al-Nassr, non se l’è sentita di venire meno alla parola data alla Fiorentina. Pioli non ha ancora firmato con i viola, ma la trattativa è ormai inoltrata e il tecnico non ha voluto uscirne improvvisamente.

Anche perché l’alternativa azzurra, seppur prestigiosa, non è poi così allettante in questo momento: chiunque venga nominato, infatti, rischia di passare alla storia come il commissario tecnico che ha fallito per la terza volta la qualificazione ai Mondiali.

Italia, la mossa di Gravina

Con il no di Pioli e Roberto Mancini ritenuto un’opzione impraticabile – i rapporti tra l’ex c.t. e la Figc non sono affatto positivi da quando l’allenatore ha abbandonato la Nazionale nel marzo del 2023 per poi firmare per l’Arabia Saudita – il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina non ha di fatto allenatori italiani di alto profilo a cui rivolgersi per raccogliere la sfida della qualificazione ai Mondiali 2026. E dato che i personaggi con grandi curricula latitano, allora Gravina sta pensando di buttarsi… sul cuore, sull’attaccamento ai colori azzurri, insomma su una figura che abbia dato tanto alla Nazionale da calciatore e per cui, magari, il ruolo di c.t. rappresenti un’occasione unica, invece che una trappola, come invece sarebbe per tecnici più blasonati.

Gli eroi di Berlino: Gattuso in pole come c.t.

Per farla breve, Gravina pensa a un eroe di Berlino, un allenatore che da giocatore abbia fatto parte dell’Italia del c.t. Marcello Lippi, campione del mondo a Germania 2006. Tre i nomi sulla scrivania del presidente della Figc: Rino Gattuso, Fabio Cannavaro, Daniele De Rossi.

Secondo RaiSport il grande favorito è Gattuso, non per altro perché ha una maggiore esperienza rispetto agli ex compagni in azzurro: allena dal 2013 e nelle situazioni complicate ci sguazza, però ha vinto solo una Coppa Italia (col Napoli nel 2020) e soprattutto ha evidenziato spesso problemi nel gestire la pressione e i rapporti con i media, anche nella sua ultima esperienza in Croazia, all’Hajduk, condotto al 3° posto i campionato.

Cannavaro e l’esperienza da c.t. della Cina

Anche Cannavaro allena da tempo (nel 2014 il suo primo incarico da primo allenatore, al Guangzhou), ma solo nel 2022 è sbarcato in Europa dopo le esperienze in Cina e in Arabia Saudita. Nel 2023 è stato esonerato dal Benevento in B, nel 2024 ha salvato l’Udinese subentrando a Cioffi, ma senza venire riconfermato, e nell’ultima stagione è stato per 4 mesi, da dicembre ad aprile, il tecnico della Dinamo Zagabria, centrando un altro esonero.

Tra i tre candidati è l’unico ad aver già svolto il ruolo di c.t.: nel 2019 la Cina gli diede un incarico ad interim dopo le dimissioni di Lippi, Cannavaro rimediò due sconfitte su due nelle qualificazioni mondiali.

Le esperienze di De Rossi

Daniele De Rossi è il candidato con la carriera più breve in panchina: da ottobre 2022 a febbraio 2023 in B alla Spal, che lo esonera, e poi l’esperienza dai due volti alla Roma, con cinque mesi positivi (da gennaio a maggio) nel 2024 dopo l’esonero di José Mourinho e poi la separazione dopo appena 4 partite della stagione 2024/25.

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