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Italia anno zero, dopo l’ultima delusione tanti addii: da dove si riparte

Per l'Italia di Mancini si prospetta un rinnovamento, ulteriormente accelerato dopo la sconfitta in semifinale di Nations League. Cambio della guardia con i senatori che lasceranno il posto a giovani promesse

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Dagli altari dell’Europeo conquistato nel 2021 alla parabola discendente che ha trasformato la carrozza in una mesta zucca: l’Italia del ct Roberto Mancini si è letteralmente persa per strada, prendendo una china caratterizzata da problemi di materia prima a disposizione del tecnico e idee del gioco non più a fuoco.

L’Italia dopo la sconfitta contro la Spagna: finita l’era dei senatori?

La sconfitta nella semifinale di Nations League contro la Spagna è l’ennesima goccia che ha fatto traboccare il vaso, mettendo l’ex colonna della Sampdoria con le spalle al muro. Ma Mancini è solo il terminale di un sistema e di un progetto, quello della Nazionale, che urge – tanto per cambiare, per l’ennesima volta – un rinnovamento.

Molti appassionati, tifosi, ed anche giornalisti ed addetti ai lavori, hanno criticato oltre alle scelte di gioco (il 3-5-2 che lo stesso ct ha riconosciuto come errore) l’affidamento a senatori come Leonardo Bonucci, autore del vantaggio iberico nei primi minuti causato da una sua leggerezza (ed anche dallo schieramento al centro della difesa). Lo juventino è l’epitome però di una Nazionale che necessita di voltare pagina, avendo l’ulteriore coraggio di cambiare rotta dopo gli addii dei veterani (Bonucci in primis, che ha fatto intendere che domenica nella finalina contro l’Olanda potrebbe essere la sua ultima volta in azzurro).

La ricostruzione dell’Italia di Mancini: novità per settembre

A settembre, quando si ripartirà con gli impegni dell’Italia nelle qualificazioni per Euro 2024, potremmo trovare una Nazionale perciò rinnovata. Mancini ha dato prova di osare con le giovani promesse, anche se hanno fatto discutere le esclusioni dalle recenti convocazioni di personalità come Tonali e Scalvini, affidati all’Under 21.

Un’Italia che recuperi un’idea di gioco che, a detta dello stesso ct, si è “snaturata” contro la Spagna giocando di rimessa, e che dia maggiore spazio a giovani leve. Già contro la Spagna abbiamo visto ad esempio uno Zaniolo (su cui Mancini aveva scommesso in tempi non sospetti) propositivo e ben incline a ripagare la fiducia in lui riposta da parte di Mancini; un po’ meno meglio Chiesa, ma si tratta di due punte da cui procedere con la ricostruzione.

I giovani prospetti che Mancini potrebbe utilizzare

Ma ci potrebbe essere ulteriore spazio per ragazzi in rampa di lancio come Casadei, che ben si è distinto nel Mondiale Under 20, e Pafundi, giovanissimo diamante grezzo per cui Mancini stravede, alla pari di altri talenti un tempo poco conosciuti come Gnonto.

Ma tornando alla semifinale con la Spagna, dove ben 9 titolari erano reduci dal trionfo di Euro 2020, in campo ha spiccato la prestazione dell’uomo mercato Frattesi, al di là della botta alla caviglia rimediata. In ogni reparto comunque ci potrà essere un contributo di rinnovamento: citiamo Cancellieri per l’attacco, ma anche Rovella per il centrocampo ed il difensore Udogie. Con un modulo che tornerà ad essere il 4-3-3 e con i debiti di riconoscenza verso la vecchia guardia sanati una volta per tutte.

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