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Italia-Israele: cecchini sul tetto dello stadio e i fischi all’inno, le parole di Rimedio scatenano la polemica

Dopo una vigilia molto tesa, prima dell’inizio del match sui social diventa virale l’immagine di due uomini in mimetica sul tetto dell’impianto friulano. Rimedio stigmatizza i fischi ma finisce sotto accusa

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Una partita in cui i 90 minuti di campo sembrano quasi passare in secondo piano. Si gioca Italia-Israele di Nations League ma la vicenda più che su formazioni e moduli si concentra sull’impianto di sicurezza messo in piedi a Udine per gestire quella che viene considerata una situazione a rischio. Prima del match un’immagine fotografa alla perfezione questa situazione e anche la telecronaca Rai scatena un po’ di polemiche.

I fischi all’inno di Israele

Prima del match di Nations League, va in scena il consueto cerimoniale delle gare delle nazionali: a Udine come di rito si comincia con l’inno della nazionale isrealiana e dagli spalti arrivano molti fischi. Una situazione a cui il telecronista della Rai Alberto Rimedio replica con molta freddezza: “E’ un comportamento da stigmatizzare per fortuna ci sono anche tanti applausi che li coprono”.

Le critiche a Rimedio

Il telecronista Rai, Alberto Rimedio, finisce però nel mirino dei social per le sue parole. In tanti sin nei giorni scorsi hanno infatti hanno rimarcato che alla luce di quanto sta avvenendo in Medio Oriente e per le azioni dello stato di Israele la partita non si sarebbe dovuta giocare. I fischi nel momento dell’inno non sono visti dai tifosi italiani come un atto di “maleducazione” come accaduto altre volte in passato ma come una dichiarazione di dissenso nei confronti della politica di Israele nella striscia di Gaza.

Qualcuno faccia sapere ad Alberto Rimedio che non va stigmatizzato niente. Un paese che in un anno ha ammazzato più di 43mila persona, di cui un terzo erano bambini, non solo merita fischi ma anche di essere escluso da ogni competizione”, scrive Gio. E sono tanti a pensarla allo stesso modo come Clelia: “Qualcuno dica a Rimedio e alla Rai che i fischi all’inno di un paese genocida non vanno stigmatizzati, anzi sono sacrosanti”.

I cecchini sul tetto dello stadio di Udine

Italia-Israele non è una partita come tutte le altre, lo si era capito già nel corso degli ultimi giorni con le forze dell’ordine che hanno messo in piedi delle imponenti misure di sicurezza. Anche nel corso della giornata la tensione è rimasta molto alta anche se non si sono registrati episodi preoccupanti. Ma prima del match a rendere ancora più surreale la vigilia di questa sfida di Nations League arrivano delle immagini che rappresentano alla perfezione il clima di tensioni. Sui social è infatti diventata virale l’immagine di due uomini in mimetica posizionati nella parte più alta del BlueEnergy Stadium. Non è la prima volta che una misura del genere viene adottata, nelle gare interne di Israele giocata a Budapest spesso si vedono dei cecchini posizionati in alto all’interno della Boszika Arena.

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