Il messaggio che arriva da Eugene è forte e chiaro: Noah Lyles ha voglia di mettersi al collo l’oro olimpico, quello che da tre anni a questa parte è proprietà di Marcell Jacobs, che il suo messaggio l’ha spedito direttamente da Roma confermandosi sul trono europeo e rilanciando le sue ambizioni di bis a cinque cerchi. Ma dai Trials americani, come da previsioni, è arrivata una minaccia piuttosto rilevante: Lyles continua ad andare forte, un po’ come sta facendo da inizio stagione, e se dovesse mantenere questa condizione ancora per 40 giorni diventerebbe il vero avversario da battere, come logica vuole.
Lyles dominante, delude ancora Coleman
Lyles ha corso la finale dei 100 metri in 9.83, abbassando il suo primato personale sulla distanza e salendo al terzo posto nel ranking stagionale dietro al keniano Omanyala (9.79) e al giamaicano Seville (9.82). Soprattutto, Lyles ha staccato il biglietto per Parigi assieme a Bednarek (9.87) e Kerley (9.88), mettendo alla sbarra nientemeno che Christian Coleman, che dopo aver corso 9.86 in semifinale non s’è ripetuto in finale, alzando il tempo a 9.93 e finendo per essere il primo degli esclusi (quarto posto e tanti saluti).
Una maledizione per Coleman, già assente a Tokyo per aver violato un protocollo antidoping, e adesso costretto a limitare il suo impiego a Parigi soltanto nella 4×100 (che sarà la staffetta da battere: che sfida con l’Italia…).
Jacobs pensa agli Assoluti, Lyles si gioca “le carte”
Jacobs, che in questi giorni si sta allenando a Rieti per preparare l’assalto al titolo italiano negli Assoluti di La Spezia (si corre nel fine settimana), dall’altra parte dell’Oceano avrà certamente preso appunti. Proprio su Lyles il campione olimpico in carica aveva evidenziato qualche perplessità, spiegando che “è sorprendente vedere quanto stia andando forte, dal momento che da febbraio scende stabilmente sotto i 10 secondi. Non sarà facile per lui mantenere questa condizione fino a inizio agosto, per ora però i tempi gli stanno dando ragione”.
Logico, insomma, pensare che sia l’americano il grande rivale di Marcell, che intanto nel fine settimana spezzina dovrà vedersela con quel Chituru Ali che ha dimostrato ormai di essergli arrivato davvero vicino, tanto che sognare un podio a doppie tinte azzurre anche a Parigi (magari come a Roma due settimane fa, cioè con al collo i metalli più preziosi) non è affatto un’eresia.
Lyles però ha mandato un segnale forte: prima della partenza nella finale dei Trials ha mostrato alla camera una carta da gioco, quella di Exodia il Proibito, un mostro ritenuto il più potente in assoluto di Yu-Gi-Oh!, che una volta completato in tutte le sue cinque parti diventa automaticamente imbattibile. Insomma, Noah si sente come la carta che ha mostrato al mondo: vuole riunire attorno a sé tutti i poteri e mettersi l’oro olimpico al collo. Jacobs permettendo…