“Ho fatto coming out prima per me stesso e poi per aiutare gli altri. Quanto ci ho pensato prima di farlo? Lo sapevo sin da piccolo, però tendi a dire ‘posso continuare in qualche maniera’, diciamo che il mondo calcistico è un po’ omofobo, l’ho detto tante volte e lo sappiamo tutti, però mi è venuto improvvisamente, non era qualcosa di programmato. Mi è venuto così e non mi dispiace di averlo fatto. Finalmente posso fare quello che voglio e sono felicissimo”. Jakub Jankto, giocatore dello Sparta Praga, ex Udinese e Sampdoria, intervistato da Sky TG24 è tornato a parlare della sua decisione.
- Jankto si confessa: mai in Spagna o in Italia
- Jankto, dall'Ascoli alla fascia con la Samp
- La confessione di Jankto: non è stato facile
Jankto si confessa: mai in Spagna o in Italia
“Mi ha aiutato molto essere a casa per fare coming out. Se fossi stato in Spagna o in Italia non lo avrei mai detto. Quando sei a casa… In Italia si dice ‘casa dolce casa’, è così, è la verità, le persone qui a Praga mi hanno aiutato molto, Tomáš Rosický, František Čupr, l’allenatore Brian Priske, un grandissimo chapeau davanti a loro. Sono stati straordinari. Io sicuramente non farò i nomi però ci sono altri calciatori gay. C’erano, ci sono e ci saranno. È così. Mi sono arrivati messaggi. Io non pretendo che adesso facciano coming out anche loro, però forse il mio esempio li può aiutare, magari nel futuro penseranno ‘lo posso fare anch’io'”.
Jankto, dall’Ascoli alla fascia con la Samp
Jankto, di proprietà del Getafe, arrivò in Italia nel 2014, nel settore giovanile dell’Udinese, con cui disputa il campionato Primavera a 18 anni. Nella stagione 2015-2016 va a giocare in prestito in Serie B, all’Ascoli, con cui debutta il 2 agosto 2015 nella sconfitta casalinga per 1-2 in Coppa Italia con il Cosenza. In campionato fa invece il suo esordio il 15 settembre nella vittoria per 1-0 in casa sulla Virtus Entella. Mette a segno la prima rete il 3 ottobre nello 0-4 sul campo del Como, e termina la stagione nelle Marche con 35 presenze e 5 reti. Dopo due anni e 65 presenze in Friuli, passò alla Sampdoria nel 2018: a Genova tre anni, con 90 presenze e 8 gol, arrivando anche a indossare la fascia di capitano.
La confessione di Jankto: non è stato facile
“Quando l’ho detto alla mia ex fidanzata, alla mamma di mio figlio, lei è rimasta stupita però si aspettava che qualcosa non andasse. È stato tutto casuale e non programmato, ma diciamo, tra virgolette, che l’ha accettato. Siamo abbastanza intelligenti per continuare, per trovare la strada giusta e per proteggere il nostro bambino, credo sia una cosa fondamentale, per noi e soprattutto per lui Non è stato facile né per me, né per lei. Sono innamorato di mio figlio, dello Sparta, del suo paese, però se ci riferiamo ad una relazione con un ragazzo non sono attualmente innamorato. Secondo me se due persone si amano e si vogliono bene, possono tranquillamente occuparsi dei bambini, dando forse un esempio migliore di tante madri e padri perché ci sono sempre i brutti esempi, dove i genitori non si comportano bene. Tutto quello che posso fare è occuparmi di mio figlio e della mia famiglia”.