La Juve cede nettamente all’Inter sul campo, Giampiero Mughini si arrende incondizionatamente in sede di commento. Tanto da prendere atto che la squadra bianconera “non è di certo la favorita nella corsa allo scudetto. Non lo è più. Per la prima volta in dieci anni”. Il vulcanico opinionista scrive per Dagospia le sue impressioni sul Derby d’Italia e ammette di essere preoccupato, quasi rassegnato, dopo la lezione subita dai nerazzurri.
Mughini: Poteva andare anche peggio
Secondo Mughini “è stato tutto di una semplicità elementare. Inter-Juve è finita 2-0 per l’Inter ma poteva benissimo finire 3-0 perché nel primo tempo i nerazzurri hanno avuto altre due occasioni lampanti di mettere la palla in rete. A parte il gollazzo annullato nel primo tempo in ragione dell’indiscutibile fuorigioco di Chiesa, il primo tiro pericoloso della Juve è arrivato all’85° e Handanovic ha replicato da quel gran portierone che è. La superiorità dell’Inter è stata costante per tutti e 90 i minuti”.
Mughini e il centrocampo Juve
Le difficoltà maggiori, per Mughini, soprattutto in mediana: “Barella, da solo valeva più di tutto il centrocampo bianconero. Allucinanti le scene in cui lui vinceva un contrasto di forza con Rabiot, che è grande e grosso il doppio. La partita di stasera si fosse giocata quindici volte, voglio dire “questa” partita per quello che stasera hanno fatto vedere nei singoli e nell’assieme le due squadre, l’Inter la vincerebbe 15 volte. E in dieci anni, è la prima volta che succede”.
Mughini e lo scudetto
Quindi sulle prospettive scudetto: “Ci sono partite che la Juve ha perso perché si trattava di una partita nata dannata, o perché i singoli episodi erano stati sfavorevoli, o per una qualche ingenuità in difesa, o magari perché sfavorita da un qualche erroraccio dell’arbitro. Questa volta no. Questa volta e per la prima volta in dieci anni, c’era in campo una squadra superiore a quella bianconera e che di questa superiorità era pienamente cosciente”.