Settimana dopo la settimana, aumentano le critiche nei confronti di Alvaro Morata, uno dei giocatori simbolo del momento molto difficile della Juventus. La punta iberica, in prestito dall’Atletico Madrid, si è avvitata in una crisi che sembra non avere fine ed ha espresso tutta la sua amarezza dal ritiro della Nazionale.
Juventus, la crisi di Alvaro Morata: tutti i numeri
Morata ha segnato in questa stagione appena due reti in Serie A, e in campionato è a digiuno dal 19 settembre, quando segnò contro il Milan. La sua pericolosità è calata drasticamente nell’ultimo mese, e la media di un tiro nello specchio della porta a partita è troppo bassa per un giocatore che deve, almeno parzialmente, colmare il vuoto di reti lasciato dalla partenza di Cristiano Ronaldo. Tra gli attaccanti delle big, è quello che ha di gran lunga il rendimento peggiore.
Juventus, Alvaro Morata: la crisi e il ruolo di Allegri
La crisi d’identità dell’iberico non è certo tutta colpa del giocatore. L’evidente difficoltà della Juventus a creare azioni offensive e a servire i suoi attaccanti lo penalizza: Morata fatica a giocare spalle alla porta, ma resta molto utile a Massimiliano Allegri nella fase difensiva. La freddezza perduta sotto porta e le occasioni sprecate in attacco sono però sotto gli occhi di tutti: il giocatore si deve ritrovare anche mentalmente.
Juventus, Alvaro Morata: lo sfogo in Nazionale
Queste le sue parole dal ritiro della Nazionale spagnola: “Nessuno è perfetto, non siamo macchine, so cosa mi viene richiesto. Le critiche e i fischi non mi fanno arrabbiare, anche se mi dà fastidio. Ma l’odio no. Dentro il campo possono insultarmi o sputare, ma fuori quando vado a passeggio io, o mia moglie, con i miei figli, no, è diverso. Le ultime partite le ho giocate a sinistra, quasi coprendo la fascia, ma l’importante è giocare e fare quello che chiede l’allenatore. Ovviamente mi piacerebbe giocare meglio e segnare più gol. Prima dell’infortunio stavo bene”, sono le sue parole in un’intervista ad El Pais.
“Ci sono stati momenti in cui mi svegliavo nella stanza e non avevo voglia nemmeno di alzarmi. Non avevo energie – è lo sfogo del giocatore -. Fino a quando scendevo a fare colazione e vedevo i miei colleghi o parlavo con mia moglie al telefono e mi tornava la voglia di tutto. Non ho più 20 anni, non posso preoccuparmi di queste cose, ho dei figli, una moglie e devo insegnargli che bisogna andare avanti anche se non si ha voglia“.
Juventus: Alvaro Morata, futuro in dubbio
A frenare Morata anche l’incertezza sul suo futuro, come ha ammesso lo stesso giocatore: “Quando non sei padrone del tuo destino siamo tutti sotto pressione, l’unica cosa che puoi fare è lavorare”.
La Juventus a breve dovrà decidere se riscattarlo o meno dopo due stagioni in prestito, e l’ago della bilancia ora pende verso il no. Il club bianconero difficilmente verserà i 35 milioni di euro pattuiti con l’Atletico Madrid, e proverà a trattare al ribasso la cifra, altrimenti sarà addio.