Fino a questo mercoledì, perché del futuro non si ha alcuna certezza, il punto più basso della gestione Motta toccato contro un Benfica gigantesco al cospetto è stato in grado di produrre un generatore automatico di quesiti. Il secondo ko in Champions League subito contro i portoghesi, dopo quello con lo Stoccarda, ha destato domande che con un andamento alternato si sono posti tifosi disorientati, spettatori stupiti e anche addetti ai lavori.
Un epilogo amarissimo, velenoso e non solo per via dell’impatto emotivo rispetto alla Champions che – storicamente – è un terreno sensibile per la Juventus e la sua tifoseria, ancora ancorata al mito e alla speranza di salvezza in una stagione segnata anche dall’assenza di soddisfazioni, di promesse mantenute. La classifica seppur i bianconeri non saranno teste di serie ai sorteggi degli spareggi, non consentiva di sperare nella qualificazione diretta agli ottavi di finale, ma in una prestazione all’altezza della competizione.
- Juventus confusa e infelice, delusione Champions
- Igor Tudor, l'alternativa dei tifosi
- Il clima di attesa
- Thiago Motta agitato
Juventus confusa e infelice, delusione Champions
Ogni cambiamento radicale necessita del tempo, perché certi meccanismi vengano sedimentati. Ma nel mentre è innegabile che all’assenza di risultati si abbina la delusione, leggibile attraverso le piattaforme digitali, di quelli che attendevano con questa rivoluzione in corso di godere di un gioco spumeggiante, esaltante e che invece assiste a una Juventus in cerca d’identità, disordinata e a tratti addirittura confusa.
Igor Tudor, l’alternativa dei tifosi
Igor Tudor, secondo quel che si legge sui social e che pareva trapelare a detta di alcuni personaggi legati al mondo juventino, poteva essere un candidato possibile alla panchina juventina e non solo per i pregressi contatti che pure si sarebbero consumati all’epoca dell’addio al Lione e della sua posizione rispetto alla Lazio, quando ruppe con Claudio Lotito.
Una storia che parte lontanissima oggi, ma non così remota nel tempo e per questa nuova dirigenza, che non sarebbe ancora scossa a tal punto da imputare al solo tecnico le responsabilità di una stagione, ad ora, al di sotto delle aspettative.
Il clima di attesa
L’addio pesantissimo di Danilo, con le parole firmate rispetto alla decisione di abbandonarlo al suo destino e il confronto con la precedente gestione, la rottura fortissima tra Max Allegri e la nuova dirigenza e i risultati che stentano ad arrivare in Serie A e Champions League, con le incertezze legate ai nomi caldi sul mercato, Vlahovic su tutti.
Sfaccettature di uno stato di crisi non ancora abbastanza maturo. Anche se non vi sono riscontri effettivi di un cambio nel senso di Thiago Motta, c’è l’insuccesso con cui misurarsi e una mentalità che pare distante anni luce dalla filosofia bonipertiana.
Thiago Motta agitato
I tifosi non sono contenti della situazione, così come la dirigenza non è appagata del momento che la squadra sta attraversando ma, all’apparenza, il tecnico non è in discussione. A Thiago Motta, che pure è parso così disorientato a fine gara da parlare in spagnolo, viene data ancora la disponibilità di lavorare, a Giuntoli il compito di concentrarsi sul mercato, al di là delle dichiarazioni fornite ieri sera di chiusura rispetto a un colpo che sembra inevitabile.
La presenza latente di Igor Tudor non è così minacciosa come potrebbe sembrare, a leggere i commenti da parte dei tifosi.
Nel frattempo, testa all’Empoli: alla Juventus si potrà cominciare a parlare di crisi provvedimenti dopo questa deadline, con tutti gli appuntamenti successivi da tenere ben monitorati.