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Juventus, la priorità Kolo Muani ribalta le gerarchie. Giuntoli costretto a cambiare piano su Hancko, Tonali e non solo

Il tema prestiti è diventato già urgente per la dirigenza bianconera chiamata a risolvere le questioni in sospeso. E che impongono sacrifici importanti

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Che ne sarà dei prestiti su cui Cristiano Giuntoli ha negoziato, nei mesi che hanno preceduto la finestra di gennaio, e che stanno apportando quei correttivi indispensabili a centrare gli obiettivi minimi della stagione? Lo stato delle cose impone una riflessione su piani differenti, ovvero le formule concordate per i diversi giocatori, il diktat che pare John Elkann attraverso Exor abbia dato ai vertici bianconeri per questioni di bilancio e l’effetto domino che riscattare i top inseriti nella rosa a disposizione di Thiago Motta avrebbe.

Nulla di nuovo sul fronte occidentale. Ma neanche troppo statico, visto e considerato che l’estate è molto più vicina di quel che si pensi per via anche del Mondiale per club.

Juventus e il nodo prestiti, si parte da Kolo Muani

Randal Kolo Muani aveva delle qualità tali da suggerire un epilogo simile, già in questo febbraio di campionato e Coppe, mettendo la dirigenza bianconera davanti ai quesiti della tifoseria, appagata dalle performance stratosferiche dell’attaccante ex Psg giunto in prestito (inevitabile ribadirlo) non trovando spazi nei progetti di Luis Enrique.

Quando si è giunti all’accordo era già in forma embrionale valutata l’eventualità del suo riscatto, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo un investimento non proprio modesto: come riportato da calciomercato.com, i bianconeri puntano a rinnovare il prestito del giocatore, inserendo però un obbligo di riscatto condizionato alla fine del prossimo campionato per una cifra pari a 50 milioni di euro massimo. Significherebbe guadagnare tempo, stagione e denaro.

Il destino di Vlahovic e Osimhen

Dalla sua, il club transalpino potrebbe mostrarsi accomodante e accettare l’offerta bianconera, fuori dal progetto tecnico di Luis Enrique, ma che andrebbe ad impattare a bilancio con 38 milioni di euro nel giugno del 2026, consentendo, quindi, ai parigini, di fare plusvalenza.

Se andrà avanti questa proposta, lo sapremo assai presto. Dusan Vlahovic sembra sempre più distante; l’obiettivo rimane la Premier che potrebbe lanciarlo sul piano europeo in via definitiva e permettergli di mantenere questi standard di ingaggio su cui è in difficoltà la Juventus e che impediscono, de facto, di valutare seriamente e per ora l’occasione Osimhen.

Qualora arrivassero le offerte giuste, sul mercato ci sarebbe anche Andrea Cambiaso che il Manchester City aveva sondato senza mai arrivare all’affondo decisivo e preferendo, anzi, un investimento differente. Chissà se quell’idea su Tonali, in un simile quadro, potrebbe ancora reggere.

Fonte: ANSA

Kolo Muani

Renato Veiga e il Chelsea

Diverso il discorso per Renato Veiga, difensore portoghese arrivato anch’egli a gennaio, ma dal Chelsea di Enzo Maresca il quale non lo ha mai valorizzato nelle partite clou lasciandolo andare senza particolari ritrosie.

Il lusitano è giunto a Torino con la formula del prestito secco, quindi se sarà confermato il rifiuto di offerte avanzate da altri club quali Borussia Dortmund e Stoccarda, Giuntoli avrà un vantaggio. Dalla sua godrà del favore del giocatore, da abbinare a una cifra congrua.

L’operazione Hancko

Arriviamo quindi a David Hancko, centrale di proprietà del Feyenoord e ormai da diversi mesi primissimo obiettivo del calciomercato Juve per la difesa: i contatti col club olandese continuano anche se non è una trattativa già chiusa. E occhio a una possibile virata su Renato Veiga.

C’è poi la posizione di Renato Veiga, da vagliare. La sua sicurezza, evidente anche contro l’Inter, fa riflettere: il Chelsea l’ha acquistato la scorsa estate per 14 milioni di euro e a gennaio – diciotto partite più tardi – l’ha spedito in prestito alla Juventus.

Classe 2003, ha un contratto coi Blues valido fino al 30 giugno 2031 ma non ha mai trovato lo spazio voluto con Enzo Maresca che non ha opposto resistenza al prestito. Renato Veiga vuole giocare, per sé e in prospettiva Nazionale: cerca un posto al sole, che il Chelsea non sarebbe intenzionato a regalargli. Lato Juve, un acquisto a titolo definitivo a 15-20 milioni di euro sarebbe una possibile chiusura da valutare già a giugno.

Se la dirigenza bianconera (con un accordo che riuscisse a salvare anche il bilancio con cessioni mirate o soluzioni di pagamento dilazionate) dovesse riuscire a strapparlo al club inglese a titolo definitivo, senza particolari incognite sull’intesa con Di Gregorio e Gatti, a quel punto la società e lo stesso Giuntoli potrebbero cedere su Hancko, ritenuto un investimento importante da chiudere nella mini finestra di mercato.

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