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Juventus, Weah: "Noi favoriti per lo scudetto, l'Italia è un paese razzista"

Timothy Weah, rossonero mancato, giocherà da centravanti titolare per la Juve contro il Milan, l'ex squadra del padre George che contattò Maldini

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Chi giocherà al posto di Vlahovic nel big match Milan-Juventus? Thiago Motta ha già trovato la soluzione: sarà Timothy Weah. Il jolly statunitense si appresta, per la prima volta con i bianconeri, a giocare nella posizione di falso nueve in un match delicatissimo. Dal ruolo di terzino e laterale di centrocampo con Allegri alla valorizzazione con il neo tecnico bianconero che l’ha spostato ancor più in avanti nel ruolo di esterno destro d’attacco e, da domani, anche centravanti per l’occorrenza. Il tutto proprio contro il Milan, l’ex squadra del padre George Weah protagonista anche di un retroscena di mercato con Maldini. In una intervista esclusiva a ‘Il Giornale’, l’attaccante bianconero esce allo scoperto sulla corsa scudetto della Juve e spiega come è cambiato il gruppo squadra.

Timothy Weah: rossonero mancato, il retroscena

Acquistato dalla Juventus nell’estate del 2023, che ha investito 10 milioni per il cartellino di Weah dal Lille, fu flop totale al primo anno con Allegri. Oggi il 24 enne statunitense è tra gli uomini più in forma dei bianconeri grazie a Thiago Motta.

Ma prima di approdare in bianconero, George Weah, padre di Timothy, aveva contattato Paolo Maldini per portare il figlio al Milan: l’affare però non si concretizzò per mancanza di budget e per divergenze interne, considerando il successivo licenziamento di Maldini.

Timothy Weah torna a fare il centravanti come nel 2018

Domani, al suo quarto ritorno a San Siro in due stagioni dove ha già segnato un gol, Weah vestirà per la prima volta in bianconero i panni di centravanti. Una scelta che può sembrare atipica, ma non priva di significato per Thiago Motta che l’aveva già visto in passato al PSG giocare in quella posizione:

“Io ero un bambino, lui un magnifico centrocampista, un giocatore di un’intelligenza superiore, si poteva immaginare che diventasse un allenatore importante. Chissà lui cosa pensava di me, un giorno magari provo a chiederglielo”.

Weah ha poi spiegato le differenze tra lui e Vlahovic: “Certo le mie caratteristiche sono differenti da quelle di Dusan, che è un professionista pazzesco, bravissimo in tutte le cose che fa. Lavora sempre al massimo, dal campo alla palestra”.

Weah sostiene che l’Italia sia ancora un paese razzista

Nella vita Timothy è anche testimonial di UNHCR a sostegno dei rifugiati: “I miei genitori mi hanno cresciuto avendo la pace e l’amore come valori principali. Ho il simbolo della pace tatuato sul dorso della mano, e non è solo un’idea. Sono contro tutte le guerre, impegnarmi almeno un po’ a difesa dei diritti di chi soffre per i conflitti è stato un onore non un impegno”.

L’attaccante statunitense ha poi aggiunto sul razzismo in Italia, più forte anche di quello esistente in Francia: “In campo sì, purtroppo. Gli stadi italiani sono peggiori. Ricordo bene cosa è capitato a Maignan – per razzismo – un anno fa, ma gli episodi sono anche altri, meno conosciuti. Fuori, personalmente non ho mai vissuto esperienze negative, ma io sono visto innanzi tutto come un calciatore”.

Secondo Weah la Juventus è la favorita allo scudetto

Quale è la squadra favorita allo scudetto? Rivela Weah: “La Juventus. Credo nella forza di squadra, nel lavoro del gruppo. Gli infortuni sono penalizzanti, ma non saranno decisivi. Tutti a cominciare dall’allenatore sappiamo di dovere dare il 110%, proprio perché ci sono compagni che non possono giocare”.

Weah spiega quali sono i punti di forza del Milan di Fonseca

Se potesse levare anche solo un solo giocatore dal Milan, per la sfida di domani contro la Juventus, Weah non avrebbe dubbi: “Tolgo Tijjani Reijnders! Per me è un calciatore eccezionale, un vero equilibratore per la tutta la squadra. Non lo conoscevo, l’ho scoperto in Italia, l’anno scorso. Ha piede, corsa, testa, completo come pochi”.

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