Federico Chiesa come punta centrale. Massimiliano Allegri starebbe pensando a un ruolo diverso per l’esterno della Juventus e della nazionale almeno in questo periodo in cui si trova a fare i conti con l’emergenza. Ma l’ipotesi tiene in ansia i tifosi bianconeri. Chiesa è stato un giocatore chiave della Juve anche in questa prima parte di stagione e molti lo considerano come l’uomo su cui costruire anche la squadra del futuro.
Pistocchi: Chiesa, uomo nuovo del calcio italiano
Il giornalista Maurizio Pistocchi mette in evidenza i numeri dell’ex giocatore della Fiorentina che non ha una media gol da bomber: “Federico Chiesa (1997) è l’uomo nuovo del calcio italiano, se verrà sempre schierato da attaccante potrà migliorare la sua media gol, attualmente non da bomber: 0,20 a partita (35 in 172 partite”.
Chiesa da attaccante: i tifosi disapprovano
La scelta di Federico Chiesa nel ruolo di attaccante centrale però divide i tifosi che non sono sicuri di volerlo in questo ruolo: “Perché farlo diventare un attaccante quando è già uno degli esterni più forti di Europa? Con lui che parte da dietro anche gli attaccanti segnano di più, mi immagino già Chiesa toccare 5 palloni in 90’ perché dietro non c’è nessuno che possa creare vere occasioni come lui”. Mentre c’è chi fa riferimento a Mancini e alla nazionale per smontare questa tesi: “Mancini ha vinto un europeo e non ha mai schierato Chiesa come punta e dice che mai lo vedrà così. E’ un esterno che potrebbe diventare tra i più forti al mondo”.
Per Giacomo il problema della Juve non è quella di trovare una nuova collocazione tattica per Chiesa, quanto quella di risolvere quella di Dybala: “La Juve è perfetta per il 4-3-3, per difensori, per un centrocampista fatto di mezzali, ma soprattutto davanti: 2 prime punte (Morata e Kean), ali Chiesa, Cuadrado, Bernardeschi e Kulusevski. Il problema tattico è Dybala. Vale la pena per uno compromettere tutto?”. C’è invece chi come Nicola sembra approvare la scelta: “Potrebbe fare la punta tranquillamente perché tecnicamente è dotato. Però fare la punta è anche una questione di testa e atteggiamento in campo. Tempi di esecuzione brevi e pochi ma decisivi tocchi”.