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La classifica senza errori arbitrali: nona giornata, Var intermittente

Discussioni e veleni proprio nelle sfide di cartello del turno, Inter-Juve e Roma-Napoli. Diverso l'atteggiamento degli addetti Di Bello e Guida.

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A volte Var, altre volte non Var. È un Var intermittente quello che vigila sulla regolarità del campionato. In alcuni casi interviene, in altri no. A volte non interviene per non andare contro al protocollo, altre volte invece lo fa per non andare contro il buon senso. Manca uniformità di giudizio e di metro, in campo e in sala Var. E così accade che proprio le due partitissime della nona giornata, Inter-Juventus e Roma-Napoli, siano condizionate dalle chiamate o dai silenzi dalla cabina di regia. È in questi due campi che, di fatto, si concentrano tutte le polemiche del turno.

Inter-Juventus, il rigore della discordia

Dopo una direzione di gara tutto sommato positiva, Mariani si perde il contatto Alex Sandro-Dumfries nel finale del Derby d’Italia. È a due metri dall’azione ma giudica la giocata del terzino dell‘Inter per quella che è: un intervento in ritardo, che non inficia però lo sviluppo dell’azione visto che il brasiliano della Juve ha già effettuato la sua giocata. Guida dalla sala Var lo invita a rivedere l’azione. È un chiaro ed evidente errore? No, è un semplice ‘rigorino’ che si può o non si può assegnare e che Mariani aveva già valutato in tempo reale. Moviolisti divisi: per Cesari rigore da concedere, per Marelli no. Divisi anche i tifosi. Noi optiamo per il no, semplicemente perché in tante occasioni simili il Var non è intervenuto.

Roma-Napoli, polemiche a non finire

Per un addetto al Var fin troppo solerte a San Siro, ce n’è un altro (Di Bello) che all’Olimpico non richiama mai l’attenzione di Massa. Eppure di materiale ce ne sarebbe a sufficienza, almeno per porsi il dubbio. Abraham, già ammonito, in un paio di circostanze scalcia avversari in modo pericoloso, rischiando seriamente il secondo giallo. Manca, soprattutto, il richiamo all’arbitro per quello che sarebbe un altro ‘rigorino’: lo sgambetto (con spintarella) di Cristante ad Anguissa nel secondo tempo. Chiaro ed evidente errore? No, perché Massa vede e decide in tempo reale da una buona posizione. Ma allora qualcuno potrebbe chiedersi: se Di Bello ha fatto bene a non richiamarlo, perché Guida non ha fatto altrettanto a San Siro?

La classifica senza errori arbitrali

Ecco la classifica del campionato di serie A al netto degli errori determinanti dei fischietti: Milan 25 punti; Napoli 23; Inter 18; Atalanta, Roma 17; Fiorentina 15; Lazio 14; Bologna, Juventus 13; Sassuolo 12; Torino, Verona 11; Empoli 10; Sampdoria, Udinese 9; Venezia 8; Genoa, Spezia 7; Cagliari 6; Salernitana 4.

E la classifica reale

Ecco invece la graduatoria reale del campionato (tra parentesi i punti in più e in meno dovuti a sviste o errori): Milan, Napoli (+2) 25 punti; Inter 18; Roma 16 (-1); Atalanta (-2), Fiorentina, Juventus (+2) 15; Lazio 14; Bologna (-1), Empoli (+2) 12; Sassuolo (-1), Torino, Verona 11; Udinese (+1) 10; Sampdoria 9; Venezia 8; Spezia 7; Genoa (-1), Cagliari 6; Salernitana 4.

IL REGOLAMENTO

Questa classifica è stilata sulla base di quello che avviene in campo, in occasione di episodi decisivi e che possono determinare direttamente il risultato, come i gol convalidati o annullati, i rigori concessi o non concessi, un’espulsione esagerata o ingiusta a tanti minuti dalla conclusione del match. Non sono considerate le variabili non direttamente determinanti, come i cartellini gialli, i falli veri o presunti avvenuti nell’azione precedente a quella che ha portato a un gol, le rimesse laterali, i corner contestati, un’espulsione contestata in zona Cesarini, ecc. 

Albo d’oro campionato senza errori arbitrali Virgilio Sport

2019-20: Inter

2020-21: Inter

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