Gol contestati, risse, rigori inesistenti, altri rigori concessi troppo presto: davvero ricco il repertorio delle contestazioni alla ripresa del campionato. Sono tante, troppe le sviste dei fischietti nell’ottava giornata di serie A. Alcune determinanti, altre no. Immancabile il consueto corollario di polemiche roventri e contestazioni febbrili, alimentate anche dall’importanza dei tanti big match in programma.
Disastro Orsato in Juventus-Roma
Un solo errore, ma macroscopico, al punto da macchiare l’intera direzione di gara. Orsato non sarà ricordato per gli 89′ quasi impeccabili all’Allianz Stadium, bensì per quel minuto da incubo in cui è riuscito a sbagliare tutto il possibile. Roma furiosa, giustamente: bastava attendere mezzo secondo in più prima di assegnare il penalty, dando modo ad Abraham di correggere il pallone in rete dopo che Mkhitaryan era stato steso in area. Inspiegabile, poi, la mancata ripetizione del penalty parato da Szczesny a Veretout, con due juventini già in area al momento del tiro.
Mihajlovic accusa Abisso e Doveri
Una furia pure Mihajlovic per il mancato annullamento del gol dell’1-1 dell’Udinese contro il Bologna, firmato nel finale da Beto. Piuttosto evidente, infatti, l’ostruzione di Becao su Skorupski in uscita, prima del colpo di testa del difensore brasiliano nella porta ormai sguarnita. L’arbitro Abisso non vede nulla, ma non si capisce perché dalla sala Var Doveri non lo inviti a rivedere l’episodio.
Polemiche in Lazio-Inter e Milan-Verona
Polemiche vibranti anche all‘Olimpico in Lazio-Inter e a San Siro in Milan-Verona. Nel mirino dei nerazzurri l’arbitraggio di Irrati, che però non sbaglia nell’episodio più controverso, il gol del 2-1 di Felipe Anderson con Dimarco a terra per infortunio: il regolamento, come ricordato dagli ex arbitri Cesari e Marelli, impone di fermare il gioco solo in caso di infortunio grave o di colpo alla testa. Inesistenti, invece, i due rigori – uno per parte – concessi dall’impacciato Prontera: il primo al Verona (in realtà è Kalinic a commettere fallo su Romagnoli), il secondo al Milan (contatto veniale tra Faraoni e Castillejo, classico “rigorino” che da quest’anno si era deciso di non assegnare più).
La classifica senza errori arbitrali
Ecco la classifica del campionato di serie A al netto degli errori determinanti dei fischietti: Milan, Napoli 22 punti; Atalanta, Roma 16; Inter 15; Lazio 14; Bologna, Juventus 13; Fiorentina 12; Sassuolo 9; Torino, Verona, Venezia, Udinese 8; Genoa, Spezia, Empoli 7; Sampdoria, Cagliari 6; Salernitana 4.
E la classifica reale
Ecco invece la graduatoria reale del campionato (tra parentesi i punti in più e in meno dovuti a sviste o errori): Napoli (+2) 24 punti; Milan 22; Inter (+2) 17; Roma 15 (-1); Atalanta (-2), Lazio, Juventus (+1) 14; Bologna (-1), Fiorentina 12; Udinese (+1), Empoli (+2) 9; Sassuolo (-1), Torino, Verona, Venezia 8; Spezia 7; Genoa (-1), Sampdoria, Cagliari 6; Salernitana 4.
IL REGOLAMENTO
Questa classifica è stilata sulla base di quello che avviene in campo, in occasione di episodi decisivi e che possono determinare direttamente il risultato, come i gol convalidati o annullati, i rigori concessi o non concessi, un’espulsione esagerata o ingiusta a tanti minuti dalla conclusione del match. Non sono considerate le variabili non direttamente determinanti, come i cartellini gialli, i falli veri o presunti avvenuti nell’azione precedente a quella che ha portato a un gol, le rimesse laterali, i corner contestati, un’espulsione contestata in zona Cesarini, ecc.
Albo d’oro campionato senza errori arbitrali Virgilio Sport
2019-20: Inter
2020-21: Inter