Nicko Sensoli, 19 anni, è il giocatore che ha messo fine alla “lunga notte” di San Marino: l’attaccante ha segnato il gol dell’1-0 contro il Lichtenstein in Nations League che ha messo fine ai 20 anni senza vittorie della nazionale sammarinese. Una storia, la sua, che può rappresentare anche una lezione per il calcio italiano.
- San Marino, 20 anni senza vittorie
- Sensoli, 19 anni: l’uomo del destino per San Marino
- San Marino e i giovani: una lezione per l'Italia
San Marino, 20 anni senza vittorie
Lacrime di gioia, abbracci, giocatori sfiniti dalla stanchezza e dalla felicità: sono queste le immagini che la squadra di San Marino ha regalato ieri dopo l’1-0 al Lichtenstein in Nations League, risultato che ha posto fine a 20 anni senza vittorie per la nazionale del Monte Titano. San Marino era infatti reduce da una serie di 141 partite in cui non era riuscita a vincere, una striscia negativa che l’aveva fatta precipitare all’ultimo posto del ranking Fifa dietro nazionali come Sri Lanka, Pakistan, Belize, Gibilterra. L’ultimo successo risaliva al 28 aprile 2004, sempre contro il Lichtenstein.
Sensoli, 19 anni: l’uomo del destino per San Marino
A mettere fine alla “lunga notte” di San Marino è stato Nicko Sensoli, trequartista nato il 14 giugno 2005: quando la nazionale del Monte Titano vinceva la sua ultima partita lui non era ancora nato. Gioca nella San Marino Academy, squadra U22 in cui è cresciuto ed in cui è tornato dopo un’esperienza in serie D al San Giuliano, per giocare nel campionato sammarinese.
San Marino e i giovani: una lezione per l’Italia
Il c.t. Roberto Cevoli lo ha fatto debuttare nello scorso marzo, nell’amichevole persa per 3-1 contro Saint Kitts e Nevis. D’altra parte il parco giocatori a disposizione non è amplissimo e lanciare i giovani è quasi un obbligo per il commissario tecnico della Serenissima. Nessuno, però, si aspettava che proprio Sensoli potesse essere l’uomo del destino: ieri, alla 4a presenza in nazionale, l’attaccante ha segnato il gol più importante della storia recente di San Marino. Una storia a lieto fine che nasconde anche una lezione per l’Italia di Luciano Spalletti e il calcio italiano: fidarsi dei giovani, anche in campo internazionale, può portare a incredibili sorprese.