Diversi episodi dubbi nel match tra Roma e Verona, che ha chiuso la domenica calcistica in serie A. Una sfida delicata tra due squadre coinvolte nella bagarre Champions (i giallorossi) e in quella per non retrocedere (i gialloblu), con proteste più o meno generalizzate per un paio di rigori non concessi, per qualche cartellino pesante e per varie situazioni di gioco. Super lavoro per Sozza, uno degli arbitri più promettenti del panorama nazionale, apparso meno brillante del solito.
- La Roma e quel precedente polemico con Sozza
- Roma-Verona, la moviola: mancano due rossi
- Abraham, Gaich e Mancini: chiesti tre rigori
La Roma e quel precedente polemico con Sozza
Il fischietto di Seregno era finito nel mirino dei supporter giallorossi sul finire dello scorso campionato, quando fu designato a sorpresa da Rocchi per la sfida con l’Inter a San Siro. Il principio della territorialità era stato appena esteso ad arbitri della stessa provincia, ma era la prima volta che un direttore di gara dell’hinterland milanese veniva scelto per i nerazzurri e proprio in un match di cartello come quello coi giallorossi. In realtà in quella circostanza Sozza avrebbe arbitrato in modo impeccabile.
Roma-Verona, la moviola: mancano due rossi
Qualche erroruccio, invece, in Roma-Verona. Due quelli gravi: i mancati cartellini rossi per un giocatore della formazione di casa e per uno dei veneti. Hien, in particolare, è graziato in due circostanze, come scrive il Corriere dello Sport: “Il fallo su Belotti è di per sé brutto, entra a forbice sulle gambe (ma non c’era il rosso di solito?), viene ammonito. Poi va sulla punta del piede ancora del Gallo (solo rimessa dal fondo…), rischiando”. Graziato pure Smalling, già ammonito, per un evidente pestone su Lasagna.
Abraham, Gaich e Mancini: chiesti tre rigori
Tre invece i calci di rigore invocati, due dalla Roma e uno dal Verona. Le lamentele giallorosse cominciano presto, su un fallo di Duda su Abraham: appena fuori area, il penalty non c’è. Protesta pure Solbakken per un tiro respinto da Gaich: in realtà l’attaccante scaligero ha le braccia dietro la schiena e in ogni caso sembra respingere solo col petto. Chiede un rigore anche il Verona per un tocco di mano di Mancini in area, dopo però che il pallone era carambolato sul suo corpo: il movimento è sospetto, ma in questi casi ormai gli arbitri generalmente perdonano i difensori.