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Champions, guardalinee italiano scoppia a piangere in campo: lo consola il tecnico del Lipsia

L'assistente dell'arbitro Mariani è stato pizzicato con le lacrime agli occhi al termine del match: Rose in conferenza stampa ha svelato il motivo

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Antonio Salomone

Antonio Salomone

Giornalista

Giornalista pubblicista. Lo affascinano, da sempre, le categorie minori e i talenti in erba. Ha fiuto per la notizia e per gli emergenti. Calcio, basket, motori: ci pensa lui

Gli arbitri sono spesso dei nomi in una distinta che finiscono sulla bocca dei tifosi per gli errori. Non è questo il caso. In Lipsia-Aston Villa, match valido per la sesta giornata di League Phase di Champions, l’assistente italiano Giallatini si è preso le copertine al termine della partita: il guardalinee è stato inquadrato durante il “terzo tempo” della gara con le lacrime agli occhi.

Giallatini scoppia a piangere: cosa è successo

Al triplice fischio di Lipsia-Aston Villa, le telecamere hanno immortalato una bella scena di sport: il guardalinee Giallatini è scoppiato in un pianto liberatorio alla fine del match e l’allenatore del Lipsia Rose e prima anche Pau Torres lo hanno abbracciato e consolato. Un gesto quasi “fraterno” da parte del tecnico, già alle prese con mille altri pensieri dopo la sconfitta nel sesto turno della League Phase di Champions che ha sancito l’eliminazione dei tedeschi dalla competizione. Poi nel post partita il mister ha rivelato anche il motivo che ha portato l’assistente dell’arbitro Mariani alle lacrime.

Giallatini in lacrime: Rose spiega il motivo

No, il match non c’entra nulla. Il motivo che ha portato Giallatini ad un pianto liberatorio è un altro. E lo ha spiegato Rose nella conferenza stampa post partita: “Era la sua ultima partita, ecco perché era molto emozionato. Spero che non fosse triste, che fosse felice piuttosto per quello che ha visto nella sua vita e che ha ottenuto come arbitro. Una bella storia, una storia umana”.

La finale di Champions, l’Europeo e il Mondiale

Giallatini a bordo campo ha lasciato il segno con una carriera di alto livello. È partito dai campi della Lega Pro per poi scalare subito le gerarchie. Ha esordito come guardalinee in Serie A l’1 novembre del 2009 in un Cagliari-Atalanta. E poi è diventato assistente arbitrale internazionale nel gennaio 2013. In Europa ha preso parte a 31 partite in Champions, con la ciliegina della finale del 2020 tra Bayern Monaco e Psg nella squadra di Orsato. Poi anche 11 sfide in Europa League, 3 al Mondiale del 2022 e 4 nell’ultimo Europeo 2024 della scorsa estate. La sua fama è diventata ben presto mondiale ed è stato chiamato anche dai ricchi e potenti del calcio dell’Arabia Saudita. Qualche presenza anche come quarto ufficiale e al Var, ma il frame della sua lunga carriera è con una bandierina in mano e quando l’agitava spesso aveva ragione.

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