Come sta Ezequiel Lavezzi? L’ex attaccante del Napoli e del Paris Saint-Germain, finalista con l’Argentina al Mondiale 2014 in Brasile, ha fatto preoccupare tutti i suoi ex tifosi. Le notizie rimbalzate dall’Argentina e il moltiplicarsi di voci allarmanti sulle sue condizioni – “è stato accoltellato”, “è caduto da una scala e si è fratturato la clavicola”, “è ricoverato in un centro di recupero per tossicodipendenti” – hanno fatto accendere diverse spie rosse attorno al Pocho.
- Come sta il Pocho? L'ultimo post rassicurante
- L'ex Napoli vittima di una truffa da 30 milioni
- Lavezzi: la forte delusione provocata dall'ex agente
Come sta il Pocho? L’ultimo post rassicurante
Tanto più che Javier Zanetti, che Lavezzi lo conosce bene, ha lasciato intendere come i problemi dell’ex calciatore, oggi 38enne, siano piuttosto seri, invitando tutti gli amici, i conoscenti e naturalmente i familiari a stargli vicino. Lo stesso Pocho ha diffuso un messaggio rassicurante sui social, come del resto avevano fatto il fratello Diego e il figlio Thomas. Ma qualcosa di strano sembra esserci comunque. E, scavando nel passato recente dell’ex idolo dei sostenitori del Napoli, è emersa una brutta storia di raggiri e soldi scomparsi.
L’ex Napoli vittima di una truffa da 30 milioni
Una truffa, né più, né meno, di cui Lavezzi sarebbe rimasto vittima e che ha trovato ampio risalto sui media argentini. Per anni, anche ai tempi della sua militanza napoletana protrattasi dal 2007 al 2012, Lavezzi è stato assistito da Alejandro Mazzoni, il suo procuratore ma soprattutto un amico. Un manager amante della bella vita e delle serate mondane. Uno che, soprattutto, gli avrebbe sottratto la bellezza di trenta milioni di dollari.
Lavezzi: la forte delusione provocata dall’ex agente
Questo, almeno, è quanto sostengono diverse testate sudamericane. Una delusione enorme per il Pocho, una voragine nei conti correnti ma soprattutto sul piano umano, una ferita infertagli dalla persona di cui si fidava di più: sarebbe stata questa una delle ragioni che avrebbe alimentato la depressione palesata di recente da Lavezzi. Ma non solo. La sensazione di essere perseguitato dalla sventura, dalla malasorte. Un vortice che ne avrebbe provocato la caduta, non da una scala ma dalla stabilità emotiva. Dalla capacità di tenere a bada vizi ed eccessi.