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Lazio-Genoa, Maurizio Sarri: "Io non vedo nervosismo. Partita comandata"

Maurizio Sarri fa una panoramica sul momento della Lazio, elogia qualche singolo e da l'idea di essere parecchio determinato a scalare la classifica.

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Lazio-Genoa, Maurizio Sarri: "Io non vedo nervosismo. Partita comandata" Fonte: Getty Images

Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa dopo il successo biancoceleste per 3-1 contro il Genoa. La Lazio (otto insieme ad Inter e Fiorentina) è la squadra che è andata più volte in vantaggio in match casalinghi in questo campionato, i biancocelesti non hanno mai perso quando hanno segnato il primo gol in incontri interni.

Queste le parole di Sarri:

“Abbiamo fatto una buona partita comandandola dall’inizio alla fine, senza concedere niente. Non ci stava di subire gol oggi. Dopo tantissimo tempo è la prima volta che la Lazio vince senza Immobile. Tutti gli attaccanti hanno fatto molto bene, anche Felipe in un ruolo per lui inedito. Acerbi parla di uno spogliatoio agitato? A me sinceramente sembrano anche troppo calmi, non vedo tutto questo nervosismo. Finiamo le partite scarichi sul piano delle energie nervose. Da una media di 2 punti a partita si passa 0.6 dopo le gare di Europa League. Il calendario per noi è penalizzante, visto che si gioca di giovedì però noi ci mettiamo del nostro perché si può arrivare scarichi fisicamente ma non mentalmente”.

Una parola anche sui singoli, come Milinkovic-Savic e Felipe Anderson che sigla il suo quarto assist in campionato. Gli ultimi tre sono arrivati tutti in gare interne. Dal 2004/05, da quando Opta raccoglie questo dato, Felipe Anderson é uno dei due soli giocatori della Lazio in grado di fornire almeno 4 assist per 5 differenti stagioni di Serie A (l’altro é Stefano Mauri):

“Hanno letto bene chi doveva andare sul vertice basso e quando uscire sui terzi del Genoa al posto degli attaccanti. Hanno fatto un buon lavoro, quando siamo attivati come oggi i movimenti ci vengono, quando siamo disattivati arriviamo sempre secondi ma perché partiamo secondi. Felipe è un giocatore che quando ha il tasto on acceso può giocare ovunque, il problema è limitargli i periodi off. Viene da uno di quelli ma ha dato segnali importanti. Se sta bene può farlo, sicuramente con le sue caratteristiche. E’ un ragazzo che viene da diverse stagioni con momenti di blackout, è talmente sensibile che a volte è anche difficile intervenire. Parliamo di un giocatore dalle potenzialità straordinarie ma delicato”.

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