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Lazio-Inter, moviola: il rigore negato ai nerazzurri e il rosso a Lazzari

La prova dell’arbitro Maresca analizzata ai raggi X dall’esperto di Dazn Marelli, il fischietto campano ha espulso un giocatore e ne ha ammoniti tre

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

E’ favorevole a far parlare gli arbitri a fine partita (“Personalmente non avrei alcun problema a mostrare le immagini delle mie gare e spiegare ai ragazzi giovani come non commettere più certi errori”), è orgoglioso di appartenere alla sezione Aia di Napoli e gode della massima stima da parte del designatore Rocchi Fabio Maresca, scelto per Lazio-Inter, gara di primissima fascia della 16esima giornata di serie A, ma come se l’è cavata il fischietto partenopeo ieri all’Olimpico?

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I precedenti di Maresca con Lazio e Inter

La Lazio è la squadra più diretta in carriera dal fischietto napoletano. Su 23 incroci totali sono 12 le vittorie a favore dei biancocelesti, 4 i pareggi e ben 7 le sconfitte. Per Maresca è stata la prima volta in un Lazio-Inter, mentre per la seconda in questa stagione è chiamato a dirigere la squadra di Sarri, dopo il 3-1 inflitto dalla Juventus lo scorso settembre e contornato da notevoli polemiche dovute al pallone uscito o non uscito sul controllo di McKennie, in occasione della rete realizzata da Vlahovic. La vittoria della Lazio sotto la gestione del direttore di gara campano manca da ottobre 2022 (4 partite), quando i capitolini trionfarono per 0-4 a Firenze.

Il fischietto napoletano è un nome noto anche all’ambiente interista visti i diversi precedenti. L’ultima gara risale al 29 ottobre, Inter-Roma (1-0). In 16 incontri sono arrivate 9 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte. Nella stagione 2020-21 ricordiamo il famoso Udinese-Inter 0-0, con il “Sei sempre tu Maresca” gridato dall’allora tecnico dei nerazzurri Antonio Conte.

Maresca ha ammonito tre giocatori e ne ha espulso uno

Coadiuvato dagli assistenti Passeri e Garzelli con IV Uomo Rapuano, al VAR Di Paolo e all’AVAR: Gariglio, l’arbitro ha espulso al 41′ st Lazzari (L) per proteste ed ha ammonito 3 giocatori, di cui due della squadra di Inzaghi. Ammoniti: Thuram (I), Barella (I), Casale (L). Recupero: 3’ pt, 6′ st.

Lazio-Inter, i casi dubbi

Questi i principali casi da moviola. Ad inizio primo tempo leggere proteste per un presunto tocco di mano di Calhanoglu, ma il turco colpisce la palla solo con l’addome. Al 21′ invece qualche dubbio in più sull’episodio più controverso del match: nell’area dei padroni di casa Gila controlla la palla con il petto e se la aggiusta con il braccio, i giocatori di Inzaghi protestano ma arbitro e il Var Di Paolo lasciano correre. Manca un giallo a Darmian per il fallo su Zaccagni al 40′

All’86’ espulso Lazzari che, dopo un contrasto con Arnautovic, ha protestato platealmente con il direttore di gara poiché, a suo dire, non era stato fischiato calcio di punizione. Labiale eloquente e cartellino rosso diretto estratto immediatamente.

Per Marelli non c’è rigore per il mani di Gila

A fare chiarezza è Luca Marelli che a caldo dice: “Pochi interventi da parte di Maresca, come è suo costume. Resta qualche dubbio oggettivamente sul mani di Gila, è vero che è un controllo senza avversario nelle vicinanze, però le braccia sono larghissime e il tocco col braccio sinistro c’è, è necessario qualche approfondimento”.

Successivamente l’esperto di Dazn chiarisce: “È un episodio che merita un approfondimento, per spiegare perché non è calcio di rigore. È un episodio che viene classificato come auto-giocata: se Gila avesse avuto le braccia così larghe a fronte di un tiro o di un cross, sarebbe stato sicuramente calcio di rigore. Invece, in questa circostanza si trova totalmente da solo: sta cercando di controllare un pallone e le braccia sono in posizione naturale. Voleva controllare con altra parte del corpo, forse il petto, invece lo fa col basso ventre e gli è sfuggito. È un’auto-giocata classica, molto diversa da quella vista venerdì sera in Genoa-Juve col mani di Bani“. Sufficiente in sostanza la prova di Maresca in Lazio-Inter.

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