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Mancini ct Arabia Saudita, la madre: "I soldi non c'entrano". E l'ex compagno Negro va in Uganda

Marianna Puolo ha difeso a spada tratta suo figlio, l'ex ct della Nazionale azzurra Roberto Mancini, e nega motivi economici dietro la scelta di allenare l'Arabia Saudita. E intanto l'ex compagno ai tempi della Lazio Paolo Negro va in Uganda

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Marianna Puolo è sicura: “La verità non sta mai da una parte sola”. A parlare è la madre di Roberto Mancini, colui che questa estate, ex abrupto, ha salutato la Nazionale azzurra per ufficializzare nel giro di pochi giorni l’approdo sulla panchina dell’Arabia Saudita.

L’approdo di Mancini in Arabia Saudita, la madre: “Sono successe parecchie cose”

Un trasferimento che fece clamore e suscitò non poche polemiche, soprattutto riguardo la scelta del tecnico di Jesi di accettare la ricca offerta del regno. Circolarono diverse indiscrezioni sui reali motivi dell’abbandono della guida dell’Italia, a cominciare da uno staff cambiato dai vertici della FIGC, decisione maldigerita da Mancini.

Sia come sia, la madre, la signora Puolo in questione, a distanza di qualche mese, e in mezzo un inizio claudicante del figlio con l’Arabia Saudita e Luciano Spalletti che ne ha raccolto il testimone con gli Azzurri, ha rialzato un po’ di polvere sulla polemica che nel frattempo sia era posata.

Intervenuta al programma radiofonico della Rai Un Giorno da Pecora, ha infatti spiegato ai conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro:

“Mio figlio non è il tipo che butta per aria tutto e va via, sono successe parecchie cose, non è questione di soldi, lui è un signore, non ne parla e non ne parlo nemmeno io”.

“Troppe critiche su mio figlio, lui è rimasto male per delle cose con la FIGC”

La signora ha poi rivelato di aver saputo della scelta di allenare i sauditi dalla televisione, “ma avevo capito che qualcosa non stesse andando”. E sulle critiche piovute sul capo chiomato del figlio, ha aggiunto:

“Già ai tempi della mancata qualificazione ai Mondiali sembrava che i rigori li avesse sbagliati lui, penso che dovesse lasciare subito dopo la mancata qualificazione ai Mondiali, perché la colpa l’hanno data tutta a lui”.

Poi le bordate alla FIGC:

Mio figlio è rimasto male per delle cose in Federazione, e questo avveniva molto prima della decisione che poi ha preso”.

Mancini tecnico Arabia: “Ci vuole il suo tempo”

La signora Puolo ha poi rivelato di aver visto le partite allenate dal figlio sulla panchina araba (“la prima non mi è piaciuta, meglio la seconda. Ci vuole il suo tempo”) ed anche quelle di Spalletti: “Ne hanno fatte due, non erano difficili ma lui è bravo, vedremo”.

E nell’eventualità di un match tra Italia e Arabia Saudita, la madre di Spalletti ha tentennato:

“Amo l’Italia ma sarei un po’ così, combattuta. Diciamo che tiferei per un pareggino”.

E l’ex compagno Paolo Negro approda sulla panchina dell’Uganda

Intanto un ex compagno di squadra di Mancini, e parliamo della Lazio di fine anni Novanta, ovvero Paolo Negro, sta per affrontare anch’egli l’esperienza di ct di una nazionale estera.

A quanto risulta, l’attuale tecnico del Siena Under 19 avrebbe ricevuto l’offerta di allenare l’Uganda. L’ex calciatore potrebbe così rilevare la panchina che vede ad oggi come selezionatore il serbo Milutin Sredojević, ed è lo stesso Negro ad aver ammesso l’esistenza di questa offerta ai microfoni di Siena TV.

“Una chiamata che mi ha dato grande soddisfazione“, ha spiegato il tecnico di Arzignano, chiamato a rilanciare il calcio ugandese.

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