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Mancini, l’Italia non perdona: bufera sul web per l’ex ct dopo le dimissioni

Non convincono tutte le possibili teorie sui motivi dell'addio del tecnico jesino, anche la stampa condanna l'allenatore per tempi e modi

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Che sia colpa di scelte non condivise con il presidente Gravina o perché attratto dai soldi dell’Arabia, che sia per motivi personali non noti o perchè senta di aver fallito la missione quasi nessuno riesce a mettersi nei panni di Mancini. Le dimissioni comunicate via Pec a meno di un mese dalle prime gare di qualificazione agli Europei hanno lasciato interdetti tutti, stampa e tifosi.

Un plebiscito contro Mancini dopo le dimissioni

La maggior parte dei giornali non dà alibi all’ormai ex ct: le tempistiche lo condannano e mentre in tanti provano a scavare dietro i motivi dell’addio all’azzurro, ricostruendo le tappe del divorzio (la telefonata di Gravina, la promessa di pensarci su la notte e la pec con cui comunicava le dimissioni) sul web si scatena la bufera.

Per i tifosi azzurri Mancini è un traditore

Gli italiani non perdonano Mancini. Il web è un fiume in piena: “Ah, quindi Mancini non va a fare il missionario nei Paesi poveri, neanche ora che è vecchio? Non vuole costruire scuole, pozzi, ospedali nei Paesi poveri, rendendosi finalmente utile a qualcosa?”, oppure: “il momento giusto era 5 minuti dopo aver mancato la qualificazione al Mondiale” e ancora: “La cosa più ridicola della vicenda Mancini sono gli “amici” che per smentire il tema dei soldi dall’ Arabia ora stanno raccontando la vicenda delle divergenze sulla gestione dei collaboratori. Senza capire che per tempi e modi questa versione è ben peggiore della prima”

C’è chi scrive: “Ha resistito all’evidente fallimento della nazionale dopo gli Europei, ma non ai soldi arabi. Va dove ti porta l’IBAN” e anche: “Il prossimo che dirà: allenare la nazionale è un onore, lo inseguirò con una muta di rottweiler”, oppure: “Siamo tutti in vendita. 8 miliardi di persone. Basta scrivere la cifra giusta in alto a destra sull’assegno” e anche: “Prima ha distrutto una nazionale, poi ha continuato a percepire lauti compensi ed alla prima occasione di maggiori introiti ciao, ciao”

La maggioranza non accetta ragioni: ” ..se le dimissioni le avesse date “irrevocabili” dopo l’eliminazione dal mondiale sarebbe stato un gesto di grande signorilità. Ora no…se rinunci a poco per ottenere a breve molto è solo un ragionamento matematico di un professionista finalizzato ad ottenere di piu'” e infine: “Ci vuole coraggio a dire che ha scelto il momento giusto, mesi dopo esser stato buttato fuori dai mondiali e pochi giorni dopo esser diventato coordinatore di tutte le nazionali. Se va in Arabia, la farsa è completa”

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