Meno di due settimane al via del Mondiale di MotoGp: Marc Marquez in un’intervista al Corriere della Sera ha parlato del suo attuale momento e ha ripercorso parte della sua carriera, mandando un messaggio al suo grande ex rivale Valentino Rossi.
Il pilota catalano non ha nascosto le difficoltà evidenti della Honda, in ritardo rispetto alle Ducati e alle Aprilia, ma a livello fisico le cose si sono ormai messe a posto.
- Marc Marquez: "A livello fisico sono ai livelli di prima"
- Marc Marquez: "Il quasi ritiro? Mi viene ancora da piangere"
- Marc Marquez: "Pace con Valentino Rossi? Magari tra 20 anni..."
Marc Marquez: “A livello fisico sono ai livelli di prima”
“Ho già dei riferimenti. Quest’inverno sono tornato ai livelli di prima, ora manca il passo finale: migliorare il rendimento nella corsa – ha spiegato l’otto volte campione del mondo- . Dopo i test abbiamo capito che c’è tanto lavoro da fare: non siamo vicini ai primi ma è inutile farsi venire il sangue amaro. Meglio restare concentrati, comunque vedo passi avanti”.
Sul cambio di format, con le 21 Sprint Race al sabato: “Il cambio di format sarà molto più intenso, non si potrà sbagliare nulla nella preparazione”.
Marc Marquez: “Il quasi ritiro? Mi viene ancora da piangere”
Marquez è tornato a parlare dei momenti bui seguiti all’infortunio di Jerez: “Ho pensato al ritiro, e mi viene ancora da piangere a pensarci. Ne avevo parlato per un mese con mio padre, con il mio amico-assistente Josè, era una delle possibilità. Ma essendo un atleta e una persona ambiziosa, ho cercato un’ultima chance, ovvero la quarta operazione al braccio destro”.
“Per fortuna la qualità della mia vita è migliorata tantissimo, anche professionalmente. Mi sono pentito di alcune cose, ho imparato la lezione. Non ho rispettato l’infortunio. Si prendono decisioni rischiose: a volte vanno bene, altre male. È andata male”.
Marc Marquez: “Pace con Valentino Rossi? Magari tra 20 anni…”
Il centauro di Cervera si è poi soffermato di nuovo sull’acerrima rivalità con Valentino Rossi: “Lui è stato parte della mia carriera, insieme a Jorge Lorenzo e Pedrosa con i quali abbiamo avuto bei duelli. La battaglia con lui però è stata di un’altra intensità, di una magnitudine molto grande. C’è stato un prima e un dopo fra noi”.
“Io e lui seduti intorno a un tavolo a parlare? Mai dire mai. Non succederà domani, ma magari fra 20-30 anni chissà…”, è lo spiraglio lasciato aperto dallo spagnolo.