“Mi stanno rovinando il gioco del calcio. Sui contatti e i falli di mano non si capisce più nulla. Troppe interpretazioni dissimili e notevoli diversità tra il campo nazionale e quello internazionale. In Serie A e nelle coppe europee si giocano due differenti sport. Prendi l’Europeo, il Var è intervenuto pochissime volte, mentre da noi arbitra spesso. Le decisioni del Var vanno disciplinate una volta per tutte”. Questo lo sfogo di Giampiero Gasperini al Corriere dello sport in un’intervista in cui ha parlato di tutto ma che non ha convinto Luca Marelli.
- Lo sfogo di Gasperini al Corriere dello sport
- Marelli smentisce Gasperini
- Marelli spiega la differenza di utilizzo del Var
- La polemica sul web
Lo sfogo di Gasperini al Corriere dello sport
Il tecnico dell’Atalanta, oltre a rivelare il retroscena sul no al Napoli e sull’acquisto di Zaniolo, si è lamentato molto dei simulatori ed ha messo sotto accusa l’uso smodato – a suo dire – che in Italia si fa del Var, paragonandolo a quello visto agli Europei in Germania ma secondo Marelli ha sbagliato i conti.
Marelli smentisce Gasperini
Scrive su Facebook il talent arbitrale di Dazn: “Questione di percezione. Si dice spesso, in questi giorni: “Il VAR in campo internazionale è molto meno invasivo, basti pensare all’Europeo: non è quasi mai intervenuto”. Ebbene, il problema è sempre e solo quello della percezione. Durante un Europeo si disputano in totale 51 partite. Nelle prime 36 gare (quelle dei gironi) ci sono state 8 OFR a cui aggiungere 20 interventi del VAR (per fuorigioco od overrule). Media: 0,22 OFR per partita. Ma cosa accade nel campionato italiano? Perché ci sono così tante OFR nel campionato italiano? Andiamo a vedere i dati del campionato italiano 2023/2024. In totale ci sono state 92 OFR, per una media di 0,24 a partita. Praticamente la stessa media che abbiamo visto agli Europei”
Marelli spiega la differenza di utilizzo del Var
Marelli continua: “La differenza di percezione è dovuta al numero di partite che si svolgono durante una competizione internazionale come gli Europei: il numero totale è di 51, pari a 5 sole giornate di Serie A. La differenza è che vediamo tutte le partite e abbiamo la sensazione che il VAR sia meno “invasivo”. In realtà, tra Italia e campo internazionale, non cambia sostanzialmente nulla, se non una marginale percentuale di 0,02 interventi di media a partita delle OFR. Non fermatevi mai ad una opinione, per capire è fondamentale conoscere tutti i dati o, quantomeno, i dati oggettivi fondamentali”.
La polemica sul web
Tra i tanti commenti social c’è chi non è d’accordo: “Così però stai dicendo che 0.24 è uguale statisticamente a 0.22 e non sono sicuro sia vero questo, sicuramente non è stato verificato”. Replica Marelli: “Perdonami ma non capisco. E’ la media delle OFR di Europei e Serie A, dati ufficiali (i primi esposti da Rosetti, i secondi da Rocchi a fine campionato). E non ho scritto che siano uguali, ho anche evidenziato la differenza (marginale) di 0,02″. Il dibattito si allarga: “Vero che quello 0,02 di differenza potrebbe essere significativo ma, vista lesività del campione e vista la differenza dei due campioni resterei su una analisi qualitativa. Ovvero da una parte hai, fatto 100, 24 ofr su 100 partite e dall’altra hai 22 OFR su 100 partite, quindi la differenza è di 2 su 100. In pratica su un intero campionato, con la media dell’europeo, avremmo avuto otto OFR in meno. 8 su 380 partite. Considera che, a mio parere (e diciamo che io sì ho un campione significativo su cui basare le mie percezioni) la percezione del Var del fruitore medio dello spettacolo calcistico è che ci sia una OFR a partita. Tutto ciò rende ancora meno significativa quella differenza di 0,02” e infine: “Alle volte vedo spiegazioni di questa ne arbitrali fatte superficialmente che appaiono corrette Ma se vado a scavare nella conoscenza delle persone che hanno dato tali spiegazioni, mi rendo conto che non c’è effettivamente una base”.