Con la vittoria dell’Europa League per Gian Piero Gasperini è arrivato anche un riconoscimento materiale all’eccellente lavoro svolto in carriera. Dopo un breve ma intenso corteggiamento da parte del Napoli, il tecnico di Grugliasco ha deciso di proseguire l’avventura all’Atalanta. In attesa di altri talenti da rivitalizzare, tipo Zaniolo, e di altri obiettivi da raggiungere. Tra le tante teorie dell’allenatore c’è anche quella anti-Var, raccontata anch’essa nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport.
- Fedele e incazzoso, i due miti del Gasp
- Zaniolo? Lo manda Borriello
- Thiago Motta e la possibilità Napoli
Fedele e incazzoso, i due miti del Gasp
Gian Piero Gasperini è una persona fedele. Sia da calciatore che da allenatore ha indossato le divise di pochissime squadre, trovando in Bergamo la sua meta ideale per insegnare il proprio calcio. Che sia un limite? “È possibile – ammette il 66enne piemontese -. Resisto. Non mi muovo anche perché trovo ambienti talmente buoni da scoraggiare la partenza“. Che sia incazzoso, invece, è un falso mito poiché il Gasp ha iniziato ad apprezzare tutti, perfino gli arbitri: “Da qualche anno il loro è diventato un mestiere impossibile“.
Da questo punto di vista non è che il Var abbia aiutato più di tanto: “Sui contatti e i falli di mano non si capisce più nulla. Troppe interpretazioni dissimili e notevoli diversità tra il campo nazionale e quello internazionale. In serie A e nelle coppe si giocano due differenti sport. Prendi l’Europeo, il Var è intervenuto pochissime volte, mentre da noi arbitra spesso. Le decisioni del Var vanno disciplinate una volta per tutte. Aspetta, un’altra cosa che mi fa andare fuori di testa è la simulazione“.
Zaniolo? Lo manda Borriello
Gasperini ha anche la nomea di allenatore in grado di rivitalizzare giocatori spenti. Ma non dite che una volta andati via i ragazzi dell’Atalanta non rendano più: “Leggenda metropolitana, Mancini e Cristante nella Roma, Kessie, Romero, Hojlund allo United…“. Caso diverso è quello di Nicolò Zaniolo: “È stato lui a scommettere su di noi. Mi piace come profilo. Me l’ha consigliato Marco Borriello. L’Atalanta non può permettersi acquisti milionari. E allora coglie le opportunità “.
Thiago Motta e la possibilità Napoli
Sono sempre più numerosi i seguaci del Gasp: Motta, Palladino, Gilardino, Juric, Bocchetti, Biava, Paro, Modesto. Sul neo allenatore della Juve il più esperto collega dice: “A Bologna ha fatto cose eccezionali, proponendo soluzioni nuove, in particolare nel disimpegno dal portiere“. Napoli poteva rappresentare per il tecnico piemontese la grande occasione: “Ci ho pensato, sì. Ci sono stati alcuni momenti della stagione in cui ho creduto che fosse arrivata l’ora di lasciare l’Atalanta. Ma volevo lasciarla bene, senza polemiche, senza una delusione. Abbiamo vinto e alla fine hanno prevalso Bergamo, la sua gente e tutto quello che si porta dietro. A Napoli ora c’è Conte, i tifosi non possono provare dispiacere“.