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Marta Zenoni riscrive la storia: dopo 43 anni cade il record sui 1.500 di Gabriella Dorio. Doualla e Valensin show

Dopo 43 anni cade uno dei record più longevi dell'atletica italiana: Marta Zenoni abbassa il tempo di Gabriella Dorio nei 1.500 indoor. E con Doualla e Valensin l'Italia è già nel futuro

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È un momento d’oro per l’atletica italiana, specialmente al femminile e specialmente nel mezzofondo. Tanto che Marta Zenoni in Lussemburgo ha pensato bene di fare qualcosa che non si vedeva più da oltre 40 anni: abbattere il record indoor sui 1.500 piani che apparteneva a Gabriella Dorio, splendida medaglia d’oro agli Europei indoor 1982 disputati al Palasport di San Siro (quello che tre anni avrebbe visto sprofondare il tetto sotto il peso della neve nei giorni del grande freddo del gennaio 1985).

Un record inatteso, ma voluto e cercato

La performance della 25enne bergamasca è stata davvero sensazionale: nulla lasciava presagire un tempo così altisonante, ma Marta è stata bravissima a interpretare la gara nel miglior modo possibile sin dai primi metri di corsa, riuscendo anche a far registrare passaggi notevoli prima dell’allungo finale.

Al traguardo, la prima a essere sorpresa è stata proprio la Zenoni, che ha guardato incredula il tabellone e ha esultato per un risultato decisamente inatteso: “Sono felicissima, davvero non pensavo di poter fare ciò che ho fatto. Lo pensava però il mio allenatore Viorel Lache, e questo mi rende ancor più felice”.

Il tempo di 4’03”59 secondi ha permesso a Marta di cancellare il precedente prima di Gabriella Dorio, che con 4’04”01 ha resistito per quasi 43 anni come uno dei primati più longevi della storia del mezzofondo italiano. I passaggi che hanno portato la Zenoni ha centrato il nuovo limite sui 1.500 metri sono stati di 1’05” ai 400, 2’10” agli 800, 2’44” ai 1.000. Il resto è stata pura poesia, con un finale da urlo e gli ultimi 500 metri corsi sotto al minuto e 20 secondi.

La rinascita con Lache, la seconda vita da atleta

Per Marta, che in passato è stata allenata anche da Sandro Donati (l’ha seguita dopo uno dei tanti infortuni rimediati in carriera: nel 2023 s’è operata ad entrambi i tendini d’Achille), si tratta di una rivincita mica da poco: l’esclusione per scelta tecnica dalle convocazioni per i giochi di Parigi 2024 l’aveva vissuta alla stregua di un affronto insostenibile, tanto da volersi isolare per diverso tempo e anche arrivare a pensare di voler smettere con l’atletica ad alto livello.

Poi la scelta di affidarsi al 36enne rumeno Lache ha pagato, col favoloso tempo fatto registrare in Lussemburgo che pare destinato ad aprire una nuova fase nella sua (ormai matura) carriera.

La Zenoni vive a Roma da diversi anni, dove frequenta anche i corsi universitari della LUISS, oltre a dilettarsi nella musica (suona bene pianoforte e clarinetto). E dopo tanti anni segnati da infortuni a catena, forse ha trovato davvero il modo per esprimersi al massimo delle proprie possibilità. La medaglia d’oro nella staffetta di Antalya (Europei di Cross) era stata solo l’antipasto: il nuovo record indoor sui 1.500 è il segnale che il vento sta cambiando, per davvero.

Doualla e Valensin, il futuro dell’Italia è già qui

Per l’atletica italiana, insomma, anche le prime settimane del 2025 continuano a regalare tanti sorrisi, soprattutto al femminile. Dopo gli exploit di Nadia Battocletti nel cross, adesso con il nuovo primato di Marta Zenoni si aprono ulteriori scenari di crescita.

Il tutto nel fine settimana dove la sprinter 15enne Kelly Ann Maevane Doualla Edimo ha centrato il record europeo Under 18 nei 60 metri indoor (7”23), andando a un passo dal primato mondiale di Shawnti Jackson (7”18). Kelly è nata il 20 novembre 2009 a Pavia, figlia di genitori camerunensi regolarmente immigrati in Italia, ed è cresciuta a Sant’Angelo in Lodigiano. È un’altra delle grandi frecce di cui può disporre l’atletica italiana in vista di un futuro che già oggi promette di rivelarsi bellissimo.

E non è la sola, perché anche Elisa Valensin da qualche tempo è finita sotto i riflettori per i suoi risultai decisamente altisonanti: ad Ancona, nello stesso meeting che ha visto protagonista la Doualla, la fresca 18enne (è nata il 1° gennaio 2007) che si allena con la CUS Pro Patria Milano (la stessa società di Doualla) ha ottenuto il primato italiano Under 20 indoor nei 400 metri, correndo un 53”04 che ha migliorato di 77 centesimi il precedente tempo limite ottenuto due anni da fa Valentina Vaccari. Los Angeles è ancora lontana, ma l’Italia s’è voluta portare avanti col lavoro.

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