Parigi 2024 è finita, Los Angeles 2028 è già iniziata. Il quadriennio che porta verso le prossime Olimpiadi è di fatto già cominciato, una lunga marcia di avvcicinamento verso i Giochi che per gli atleti hanno un’importanza capitale. Le statistiche rivelano che nella vita di un atleta spesso il massimo possibile è una sola partecipazione ma c’è chi le statistiche le sfida. Da Parigi arrivano tante buone notizie per l’Italia, molte certezze, qualche promessa e anche qualche punto interrogativo.
- Atletica: Furlani, Simonelli e Battocletti il futuro azzurro
- Tamberi: cosa riserva il futuro?
- La velocità: è il momento di scelte drastiche
- Larissa Iapichino: il momento di diventare grande
- Le giovani promesse
Atletica: Furlani, Simonelli e Battocletti il futuro azzurro
L’atletica italiana ha portato a casa meno medaglie di quanto si sperasse soprattutto dopo il trionfo agli Europei di Roma. Qualche quarto posto di troppo e qualche delusione inattesa ma anche qualche speranza concreta in chiave futura. A cominciare da Mattia Furlani che a soli 19 anni ha centrato la medaglia di bronzo nel salto in lungo. Il reatino è destinato a diventare una stella nel mondo dell’atletica, già ora capace di rivaleggiare con i migliori al mondo e i prossimi 4 anni devono essere quelli della consacrazione.
Lorenzo Simonelli si deve dimenticare in fretta della delusione Parigi. Sembrava tutto pronto per il “Re dei Pirati” già in Francia, il 13”05 con cui ha vinto gli Europei gli sarebbe valso un posto sul podio, un errore gli ha impedito di entrare anche solo in finale. Ma sugli ostacoli è uno dei protagonisti ed è destinato a restare. La vera star dell’atletica italiana porta il nome di Nadia Battocletti, la mezzofondista azzurra è in una fase di crescita costante: il quarto posto nei 5000 e l’argento nella distanza doppia dimostrano che è nell’elite del mezzofondo mondiale. Nei prossimi anno ci sarà da divertirsi.
Discorso a parte Leonardo Fabbri, un po’ di tensione, l’approccio non perfetto alla fine e anche la sfortuna gli hanno impedito di avvicinare una medaglia che sembrava già scritta. Il toscano è al top nel lancio del peso, in stagione è stato regolarmente sopra i 22 metri e ha dimostrato di poter valere anche di più. I 27 anni della carta d’identità non sono un problema in una disciplina in cui la longevità e l’esperienza vengono spesse premiate. Ma è arrivato il momento di scrivere delle conferme.
Tamberi: cosa riserva il futuro?
Gianmarco Tamberi rappresenta senza dubbio la storia più difficile da raccontare di questi Giochi. Il saltatore marchigiano era il leader dell’alto in questa stagione, a Parigi arrivava con il ruolo di favorito per provare l’impresa di centrare due ori nell’alto che non è mai riuscita a nessuno. Due coliche a distanza di 4 giorni hanno spento quel sogno in modo forse anche più crudele rispetto a Rio 2016. La carta d’identità recita 32 anni, pensare a Los Angeles sembra impossibile. E a questo punto non è da escludere neanche un ritiro tout court dal mondo dello sport. Ma con Gimbo fare previsioni è un esercizio del tutto inutile.
La velocità: è il momento di scelte drastiche
Marcell Jacobs ha vinto la sua scommessa. La scelta di lasciare l’Italia e di allenarsi con Rana Reider in Florida si è rivelata corretta. Lo sprinter non è andato a podio ma il suo 9”85 in finale lo mette nel top del mondo della velocità e nei prossimi anni è pronto a dare battaglia già a partire dai prossimi Mondiali. A Los Angeles avrà 33 anni, non troppi ma neanche pochissimi per focalizzare la sua attività su quell’evento. L’Italia però sta vivendo un momento positivo nel mondo della velocità: Chituru Ali scalpita e c’è chi lo avrebbe voluto in staffetta già a Parigi. E proprio la 4×100 è quella che potrebbe vedere i maggiori cambiamenti nel corso delle prossime stagioni con la “gratitudine” per gli eroi di Tokyo che ora deve lasciare spazio a criteri puramente meritocratici.
Larissa Iapichino: il momento di diventare grande
Le prossime stagioni saranno fondamentali per Larissa Iapichino, la figlia della leggendaria Fiona May ha dimostrato sin da giovanissima di avere il talento della mamma con titoli e primati ma l’ultimo anno l’ha vista un po’ in difficoltà. Quota 7 metri, quella che separa le ambizioni dalla possibilità nel lungo, sembra diventata una sorta di tabù. All’aperto il record resta sul 6,95, misura ottima ma che non ti permette di sognare in grande e a Parigi è arrivato un quarto posto che conferma tutte queste sensazioni. Il prossimo quadriennio deve dimostrare quel processo di crescita che la vedeva lanciata verso traguardi clamorosi: il futuro è suo e deve andarlo a prenderselo.
Le giovani promesse
Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi e dopo l’exploit di Roma 2024, è passato un po’ sotto silenzio l’exploit dell’Italia agli Europei di atletica Under 18. I nostri azzurrini hanno dominato il medagliere con 15 podi: 7 ori, 3 argenti e 5 bronzi. L’Italia torna a far parlare d sé nel lancio del giavellotto con la vittoria di Pietro Villa ma corre anche velocissima con Elisa Valesin che ha vinto i 200 metri con 23”09 con record italiano under 18 e under20 e alle sue spalle si è piazzata la 15enne Margherita Castellani. 200 dalle tinte tricolori anche in ambito maschile con la vittoria di Diego Nappi e il suo 20”81 che lo mette tra quelli da tenere in considerazione per i prossimi anni. Nel lungo scalpita Daniele Inzoli che a 16 anni ha già piazzato un 7,90, ma occhio anche a Kyan Daniel Duffy Escalona che sugli ostacoli ha tolto un paio di primati (under 18) a Lollo Simonelli. E se vogliamo guardare anche un passo più avanti bisogna segnarsi il nome di Kelly Ann Doualla Edimo che a 14 anni ha fermato il cronometri nei 100 metri sul tempo di 11”46 abbassando di mezzo secondo il record di categoria.