Che Lionel Messi potesse avere un impatto del genere nel calcio americano era da mettere in preventivo. Ma un conto è immaginarlo, un altro vederlo. La Pulce, dopo aver incantato nella US Cup Open, ha fatto il suo esordio anche nella Major League Soccer. Segnando, naturalmente. Il fuoriclasse argentino, sette volte Pallone d’Oro, è entrato al 60esimo minuto di gioco nel match della sua Inter Miami in trasferta contro i New York Red Bulls mettendo a segno la rete del 2-0 finale. Gli Herons non portavano a casa i tre punti in campionato addirittura dal 13 maggio. Ma non avevano tra le proprie fila un fuoriclasse di questa categoria.
L’effetto Messi su stadio e obiettivi di squadra
Fino a questo momento il bilancio di Lionel Messi è di 10 reti in 7 partite. Con lui in campo l’Inter Miami ha davvero trovato l’America, anche perché il suo apporto realizzativo è già valso un trofeo come la Leagues Cup che è anche il primo nella storia del club rosanero. Per mettere le mani sul campione sudamericano è servito un notevole sforzo economico, in tempi in cui sono gli arabi a farla da padrone, ma a giudicare dal rettangolo di gioco l’investimento ha dato immediatamente i suoi frutti.
La voglia di vedere la Pulce è ai massimi livelli, pure oltreoceano. Spalti gremiti anche a New York dove si sono presentati in 21mila per assistere alle giocate dell’ex Paris Saint-Germain. Anche i bagarini gongolano, con biglietti rivenduti persino a 1000 dollari. Effetto Messi.
La classifica complicata dell’Inter Miami
Occorrerà parecchio tempo, però, anche ad una star come Messi per riportare in alto l’Inter Miami. Almeno in Major League Soccer dove i rosanero occupano ancora il penultimo posto della Eastern Conference. Sotto di loro c’è soltanto il Toronto degli italiani Insigne e Bernardeschi, peraltro da quel che si dice non più entusiasti di vivere il sogno americano.
Per raggiungere i play-off gli Herons dovranno scalare un bel po’ di posizioni partendo da uno svantaggio di 11 punti dal nono posto momentaneamente occupato dal Chicago Fire. Di buono c’è che la squadra della Florida ha qualche partita in meno da recuperare. E ovviamente un asso della manica in più rispetto a tutte le altre che è proprio l’ottimo Leo.