Forse hanno ragione i media spagnoli, che parlano apertamente di “disastro”, o ancora di “figuraccia”. Qualcuno si spinge a scrivere di “regalo a Jannik Sinner”. Fatto sta che Carlos Alcaraz ha combinato un altro pasticcio: è uscito incredibilmente al secondo turno (per lui, testa di serie, il primo) contro David Goffin, 34enne belga relegato alla posizione numero 55 del ranking. Due ore e venti minuti di battaglia per subire una clamorosa “remuntada”: dopo aver vinto il primo set, è uscito malinconicamente al terzo.
- Sinner davanti ad Alcaraz fino a Roma. Solo Zverev può superarlo
- Alcaraz, buona partenza contro Goffin a Miami: poi il crollo
- Carlitos, che succede? In Spagna scrivono di frizioni con Ferrero
- Alcaraz e la disfatta inspiegabile a Miami: "Mi sentivo bene"
Sinner davanti ad Alcaraz fino a Roma. Solo Zverev può superarlo
A questo punto c’è anche il conforto dell’aritmetica: anche se dovesse vincere i prossimi tornei di Montecarlo, Barcellona e Madrid, Alcaraz rimarrebbe dietro in classifica rispetto a Sinner. Ma immaginare un simile filotto da parte di un giocatore che, da quando Jannik è stato messo fuori dai giochi, non è riuscito a vincere un solo torneo, appare pura utopia. L’unico che, numeri alla mano, potrebbe ancora farcela è Sascha Zverev: ma dovrebbe vincere sempre. Per il tedesco debutto a Miami alle 17 italiane di sabato contro il britannico Jacob Fearnley, numero 83 del ranking.
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Alcaraz, buona partenza contro Goffin a Miami: poi il crollo
Tornando ad Alcaraz, contro Goffin il murciano ha mostrato il peggio della sua versione attuale. Errori in serie, tante battute finite fuori o in rete, una lunga serie di pause nel corso del match. Atteggiamento a cui Carlitos è riuscito a mettere una pezza nel primo set, vinto 7-5 nonostante un break piazzato dal belga, ma che invece è stato pagato a carissimo prezzo nei parziali successivi. La svolta sul 4-4 del secondo set, in cui Alcaraz ha perso malamente il servizio consentendo a Goffin di vincere poi 6-4. E nel terzo il belga ha poi completato l’opera senza neanche dannarsi più di tanto.
Carlitos, che succede? In Spagna scrivono di frizioni con Ferrero
Subito un altro break, poi gestione tranquilla dei turni di battuta e nuovo, decisivo servizio strappato a Carlitos sul punteggio di 5-3, per chiudere 6-3. Applausi a Goffin e bufera sul malcapitato Alcaraz, che in questa parte iniziale di 2025 ha vinto un solo torneo, l’ATP 500 di Rotterdam: troppo poco per pensare di poter tornare sul tetto del mondo. In Spagna puntano l’indice sulle frizioni, vere o presunte, tra lui e il coach Juan Carlos Ferrero. Fatto sta che Carlitos non è riuscito a sfruttare l’assenza di Sinner. Anzi, ha perso ulteriore terreno. E pure la faccia.
Alcaraz e la disfatta inspiegabile a Miami: “Mi sentivo bene”
Dopo la partita Alcaraz ha provato ad analizzare la sua prestazione: “Mi sentivo bene, adesso non so cosa dire. Avevo la sensazione di giocare un buon tennis, invece ho giocato a un livello molto basso. Dopo il primo set pensavo di migliorare, Goffin ha alzato il livello del suo gioco, io non ci sono riuscito. Nel complesso è stata una brutta partita per me, ora non so se voglio analizzarla o dimenticarla. Fisicamente non stavo bene e in queste partite, quando non hai fiducia nel tuo fisico, è molto difficile giocar bene. A me è successo nel secondo e nel terzo set. Non mi sono spinto a giocare un tennis più efficace ed è stata dura perdere al primo turno, perché dopo Indian Wells mi sentivo molto ottimista“.