Il ritorno alla vittoria dopo 4 partite in cui il Milan in campionato aveva racimolato un sol punto e per giunta considerato una mezza sconfitta (il 2-2 col Napoli dopo aver sprecato il doppio vantaggio) non ha cacciato via tutte le ombre dai rossoneri. Le tante assenze possono giustificare solo in parte una prestazione orgogliosa ma tutt’altro che esaltante. Le note positive restano, due su tutte, ma anche i problemi.
Maignan ha giocato con 39 di febbre
Decisivo per il successo sui viola non solo il rigore di Theo ma anche e forse soprattutto le parate di Mike Maignan. Il francese si è superato in due occasioni nel secondo tempo: in uscita su Beltrán e immolandosi con il viso su Mandragora in pieno recupero, quando è rimasto in piedi fino all’ultimo per ostruire il più possibile lo specchio al giocatore viola.
Quando si è appreso che Maignan non doveva neanche giocare e che si era “immolato” con oltre 38.5 di febbre è scattato l’applauso speciale del web: “Ieri in campo non è sceso soltanto un portiere, un calciatore. Ieri è sceso in campo l’uomo. Perchè mentre tutti parlavano del suo talento nel salvare il Milan (si, è stato lui) nessuno sapeva fosse sceso in campo con 38.5 di febbre solo per esserci. Un gigante” e anche: “Maignan è il nuovo Ibra nessuno come lui al mondo”.
L’esordio da record di Camarda non illude i tifosi
Poi c’è stato il record di Camarda, il più giovane a debuttare in A ma i tifosi restano con i piedi per terra: “Romantico il record di esordio a 15 anni e mezzo, ma è polvere sotto al tappetto perché poi dovrà farsi 10 anni di prestiti per poi tornare a 25 anni a fare la panchina al 48enne Giroud”, oppure: “felicissimo per lui. L’importante ora è che gli allenatori e i genitori lo instradino nel giusto senza ne caricarlo di pressioni ne esaltarlo. Lavorare in serenità. Per evitare diventi come Mastour che non ha saputo gestire il successo da troppo giovane” ma anche: “Non so come finirà la storia di Camarda che sarà tutta da scrivere, ma vederlo esordire in Serie A a soli 15 anni, 8 mesi e 15 giorni è qualcosa di straordinario, cosi come è stato il suo sorriso al momento di entrare in campo”.
La paura è che già a partire da martedì in Champions a Borussia contro il Dortmund torni il calvario anche sotto il profilo dei risultati. Tante le paure dei tifosi: “La non esultanza dopo il goal e il fatto che su Instagram posti solo foto della nazionale francese sono la riprova: Theo Hernandez ha rotto con l’ambiente. Che sia per l’addio di Maldini o per Pioli, questo non si sa, ma sarà la prossima cessione illustre” e infine: “3 punti brutti, freddi, inutili, dannosi, insignificanti, casuali, risicati. Che non avranno un seguito”.