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Milan, Capello critico sull’esonero di Fonseca: “Conceicao ha un vantaggio”. Poi la frecciata a Leao e Theo

Capello analizza il ribaltone di fine anno avvenuto in casa Milan e ne ha per tutti: la colpa di Fonseca nella gestione del gruppo e la nuova era griffata Conceicao

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Visto che botti e fuochi d’artificio sono vietati in tutto lo Stivale, il Milan ha ben pensato di anticipare lo spettacolo pirotecnico della lunga notte di San Silvestro con l’esonero di Fonseca e l’ingaggio di Sergio Conceicao. Anno nuovo, allenatore nuovo. Ad analizzare il ribaltone di fine 2024 è Fabio Capello, uno che al timone dei rossoneri ha vinto tutto.

Milan, le colpe sono solo di Fonseca? Il Capello pensiero

Capello ha analizzato la bufera di fine anno che si è abbattuta su Milanello sulle colonne della Gazzetta dello Sport. Di Fonseca scrive che “come sempre il primo a pagare quando le cose non vanno è l’allenatore”, sottolineando così le responsabilità della società. Ma al tecnico portoghese l’ex ct di Inghilterra e Russia attribuisce una colpa in particolare: “il mancato feeling con i giocatori più importanti”.

Don Fabio ripercorre i mesi turbolenti della gestione Fonseca, che “ha provato a essere duro, a prendere decisioni forti, quando ha visto che alcuni dei suoi avevano atteggiamenti sbagliati”, ma “non è riuscito a correggere cosa non andava”.

La frecciata a Leao e Theo e il rapporto con Fonseca

Fin dalle prime giornate di campionato l’ambiente Milan si è rivelato una polveriera. Capello ricorda alcuni tra i momenti più complicati della breve era targata Fonseca: “In questi mesi si sono visti momenti di disattenzione assoluta, con dei gol subiti inaccettabili per una grande squadra. Episodi come il ‘cooling break‘ da separati in casa di Hernandez e Leao contro la Lazio o il balletto su chi doveva calciare i rigori con la Fiorentina, erano sintomatici dell’umore interno alla squadra” rimarca sulla Rosea.

L’epilogo era di fatto quasi scontato: “Mi pare chiaro che i capi dello spogliatoio non fossero al suo fianco nella gestione e nelle scelte. Anzi, penso proprio che l’abbiano rigettato”.

Capello, Ibrahimovic e il vantaggio di Conceicao

Don Fabio ne ha per tutti, anche per Ibrahimovic. “Andrebbe indagato il rapporto di Fonseca con i dirigenti, cominciando da Zlatan. Ho notato un certo distacco tra i due”. Secondo l’ex allenatore del Milan, Fonseca non aveva un ruolo centrale nella programmazione della rosa e “oggi paga per tutti”.

Il discorso poi si sposta su Conceicao, uno che “ha la fama del duro e sa essere anche molto pragmatico”. Rispetto al suo predecessore, ha un vantaggio: “Il cambio in panchina toglie alibi ai giocatori. La società con questa mossa dice ai calciatori che d’ora in poi non saranno più accettati atteggiamenti sbagliati”. Infine, un consiglio di mercato: “un esterno d’attacco. E portare in rosa giocatori migliori di quelli che ha già in casa: in estate non mi sembra sia stato sempre fatto”.

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