È ancora festa grande in casa Milan al termine di una stagione sorprendente che ha portato i rossoneri a conquistare lo scudetto numero 19 della storia. All’indomani della parata del Diavolo tra le strade di Milano c’è chi, guardando il trofeo esposto a Casa Milan, ha realizzato solo dopo 48 ore cos’è realmente successo a Reggio Emilia. Con la gioia nel cuore per il grande traguardo raggiunto, è però anche arrivato il momento di tirare la linea e fare i dovuti bilanci della stagione, con un nuovo e importante obiettivo dietro l’angolo.
Vinto il campionato, infatti, la volontà è quella di riconfermarsi per l’anno che verrà. Per raggiungere l’obiettivo serviranno investimenti sul mercato, soldi che potrebbero arrivare anche dalla cessione della società da Elliott e RedBird, che negli ultimi giorni hanno intensificato i contatti e sono pronti al closing finale per garantire continuità ai rossoneri.
- Milan e RedBird, a che punto siamo
- Scaroni fiducioso sul closing
- Dal Liverpool al Milan, cosa promette RedBird
Milan e RedBird, a che punto siamo
La gestione cinese del Milan, col club ridotto quasi in macerie da Yonghong Li, è soltanto un brutto ricordo per i rossoneri. Dall’acquisizione di Elliott nel luglio 2018 allo scudetto del 2022 sono passati solo quattro anni e tutto sembra cambiato in seno al club meneghino. Gli investimenti fatti dal gruppo americano hanno riportato il Diavolo a poter lottare per il titolo, e dopo il “passo falso” dello scorso anno è arrivato lo scudetto in questa stagione.
Mosse e soldi ben spesi da parte di Elliott e della famiglia Singer, che nelle casse del Milan hanno versato un tesoretto di oltre 800 milioni per tornare a far splendere il club. In prima linea nei festeggiamenti degli ultimi giorni, Paul Singer è però pronto a lasciare il trono a RedBird, che dovrà mettere mano al portafoglio dato il valore di mercato del Milan cresciuto negli ultimi anni fino a raggiungere una quotazione di oltre un miliardo.
Per le firme nero su bianco potrebbe davvero mancare poco, e come sottolineato da La Gazzetta dello Sport potrebbe anche essere questione di giorni. L’offerta sul piatto è infatti di un miliardo e trecento milioni, cifra che verrà scritta sul contratto preliminare a cui subito dopo seguirà il closing.
Scaroni fiducioso sul closing
A Casa Milan c’è fiducia sulla trattativa con RedBird, preferito di gran lunga a Investcorp che nelle scorse settimane aveva manifestato il proprio interesse per l’acquisizione dei rossoneri. Anche il presidente Paolo Scaroni, intervistato da Radio Anch’Io, si è detto speranzoso di veder presto chiuso l’accordo, con cifre che sembrano soddisfare la dirigenza rossonera.
“Le cifre di cui si parla dimostrano che è stato raggiunto un successo sportivo ma anche finanziario. Mi auguro che la trattativa si concluda prima dell’inizio vero e proprio del calciomercato” ha detto Scaroni. Dunque l’obiettivo è quello di chiudere entro l’apertura del mercato, per permettere agli uomini rossoneri di mettere a punto le strategie per rinforzare la squadra in mano al tecnico Stefano Pioli.
Dal Liverpool al Milan, cosa promette RedBird
L’arrivo di RedBird a Milano non dovrebbe sconvolgere più di tanto i piani societari. Con gli uomini della dirigenza confermati e con Elliott che inizialmente resterà in società con una quota di minoranza per poi passare definitivamente il testimone, il gruppo americano non caricherà debiti sul club meneghino e anzi sarà pronto a investire per potersi affermare anche in Europa.
La storia di RedBird è comunque già costellata di successi. Negli ultimi venti anni, come riferito da La Gazzetta dello Sport, il gruppo è infatti stato capace di creare più di 20 miliardi di valore nelle sue proprietà sportive tra le quali si annoverano Tolosa e Liverpool. La visione è infatti moderna e slanciata verso il futuro, per consentire al Milan di trarre guadagni non solo dal pallone, ma fondendo lo sport ai media e l’intrattenimento.