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Milan: dopo Conceicao sarà Ibra a pagare per tutti ma il futuro resta in alto mare

Secondo il Corriere dello Sport, il primo a pagare pegno in casa Milan sarà Ibra, il nuovo ruolo dirigenziale, da giugno, che sa di ridimensionamento

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sulle interviste ai grandi protagonisti

Tutto da rifare – o quasi – in casa Milan: da giugno è pronta la rivoluzione. Dopo l’ammissione di colpe da parte di Ibra-boss e Furlani, sabato sera anche il presidente Paolo Scaroni ha espresso la sua delusione e la necessità di una profonda riflessione interna. Ecco chi sarà a pagare per primo – dopo Conceicao – nel club rossonero, secondo il Corriere dello Sport.

Milan, uno sguardo al futuro

Confermato, ad ora, Sergio Conceicao, ma ci si aspetta un cambio di rotta radicale per i rossoneri: Giorgio Furlani, la figura di vertice, rimarrà saldo al suo posto e continuerà a essere il principale responsabile delle decisioni strategiche. Intanto, Paolo Scaroni ha ammesso: “Ci stiamo facendo delle domande sul futuro: come far sì che il futuro sia migliore?”

Caccia al nuovo direttore sportivo rossonero

Così nasce il nuovo Milan. Una delle priorità di Furlani è dunque l’inserimento di un nuovo direttore sportivo che si occupi a tempo pieno della gestione dell’area tecnica, dello spogliatoio e della ricerca di nuovi talenti. Il nome in cima alla lista dei casting è quello di Fabio Paratici, ex dirigente della Juventus, la cui candidatura è però complicata dalla squalifica fino al luglio 2025 (legata al caso plusvalenze del 2023).

Tra le alternative spicca Tony D’Amico, attuale direttore sportivo dell’Atalanta, già incontrato nei giorni scorsi. Non si escludono altre opzioni a sorpresa.

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Ibrahimovic ridimensionato

Con l’arrivo di un nuovo direttore sportivo, Geoffrey Moncada tornerà dunque a ricoprire il suo ruolo originario di capo scout. Ibra-boss, che nelle ultime settimane ha avuto una presenza mediatica significativa, vedrà invece ridimensionato il proprio ruolo operativo.

L’ex attaccante resterà un punto di riferimento per Gerry Cardinale e continuerà a essere una figura di spicco a livello d’immagine, ma senza avere l’ultima parola sulle questioni tecniche.

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