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Milan-Juve: Allegri spiega la rabbia nel finale e parla di Scudetto, Rabiot dedica la vittoria a Fagioli

Giacca e cravatta lanciate via negli ultimi minuti di gioco: Allegri giustifica il raptus con la cattiva gestione del risultato, mentre capitan Rabiot pensa a Fagioli.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Prima la rabbia, la giacca e la cravatta lanciate e prese a calci, gli urlacci verso i suoi calciatori. Poi i sorrisi. La metamorfosi di Massimiliano Allegri si completa in una mezz’oretta, il tempo che trascorre tra la fine della partita col Milan, vinta 1-0 dalla sua Juve grazie a un gol dell’ex Locatelli, e l’approdo in sala stampa. Prima tappa le telecamere di Dazn, davanti alle quali il tecnico bianconero si mostra sereno, tranquillo e nuovamente vestito di tutto punto.

Juventus, Allegri spiega il raptus negli ultimi minuti

Si parte proprio dalla spiegazione della rabbia incontenibile negli ultimi minuti di gioco:

Abbiamo giocato bene difensivamente nel primo tempo, una volta andati in superiorità numerica non abbiamo iniziato benissimo la ripresa, subendo qualche punizione e dei cross di troppo. Dopo il vantaggio dovevamo gestire meglio il finale, con più pazienza saremmo riusciti comunque a tirare e a chiudere l’azione. Abbiamo forzato troppe giocate, vero che eravamo uno in più, ma Leao è uno di quelli che sanno annullare la superiorità. Lo sbrocco? Quando giochi contro una squadra in dieci il campo deve diventare un aeroporto e gli avversari la palla non devono vederla più. Non si devono fare più dribbling, contrasti, passaggi sullo stretto. E invece facevano proprio quello.

Allegri e la lotta scudetto: le favorite sono le altre

Quindi sulla lotta Scudetto. Per Allegri non cambia nulla, almeno per ora:

Questa vittoria può darci una dimensione diversa solo se siamo coscienti di dove dobbiamo migliorare. Dobbiamo far meglio nella fase di gestione della palla, senza forzare le giocate ma andando a colpo sicuro. Le favorite per il momento non cambiano, sono Inter, Milan e Napoli. Noi dobbiamo tornare in Champions e non sarà facile perché dietro c’è un mucchio e hanno ripreso a correre. Facciamo un passettino alla volta, vediamo come siamo messi alla fine del girone d’andata.

Il tecnico della Juventus elogia il giovane Huijsen

Quindi i giudizi sui singoli, compreso il debuttante olandese Huijsen:

Gatti è stato straordinario, Weah bravo nel raddoppio della marcatura. Un episodio ci è andato a favore, ma le partite sono fatte di episodi e Kean è stato molto bravo in quella circostanza. Sono molto contento di aver potuto lanciare Huijsen, ragazzo del 2005 che ha giocato con tranquillità, senza mettere mai in difficoltà i compagni e facendo una lettura straordinaria su Leao. Locatelli? A volte è criticato oltre misura, in quella posizione va meno in giro per il campo, gioca meglio e può appoggiarsi ai difensori.

Da capitan Rabiot, invece, una dedica speciale per la vittoria:

Abbiamo visto quanto gli è accaduto ma siamo con lui, è con noi, lo aiuteremo e dedichiamo questa vittoria a Fagioli.

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