Non è la prima volta che Alvaro Morata parla della depressione di cui è stato vittima di recente. Ma forse non lo aveva mai fatto così a cuore aperto. Il capitano della Spagna ha raccontato il suo dramma in un’intervista rilasciata a ‘Herrera en Cope’, di cui è stata rilasciata un’anteprima.
- Morata e il dramma della depressione: le sue parole
- L'incubo di Alvaro e il prezioso aiuto dei colleghi
- Gli Europei a rischio e la scelta di trasferirsi al Milan
Morata e il dramma della depressione: le sue parole
Alvaro ha vissuto mesi tormentati. Perché la depressione è un male invisibile che lentamente ti divora dentro e contro cui è davvero difficile combattere. Per un calciatore la più difficile delle partite, anche più della finala di un Europeo. E Morata non lo nasconde:
“Quando si attraversano momenti così difficili, quando soffri di depressione e attacchi di panico, non importa che lavoro fai: hai un’altra persona dentro contro cui devi lottare ogni giorno e ogni notte”.
L’incubo di Alvaro e il prezioso aiuto dei colleghi
Già, in tanti gli sono rimasti accanto nel periodo più delicato della sua vita. “Pensavo che non sarei stato in grado di mettere gli scarpini e tornare in campo” confessa l’attaccante che in estate è approdato al Milan chiudendo la sua avventura con l’Atletico Madrid.
“Devo ringraziare tante persone: da Simeone a Koke, e, ancora, Miguel Ángel Gil e il mio psichiatra”. Ma anche Iniesta e Bojan Krkic lo hanno supportato, sempre. “Ciò che si vede in tv o in rete non è sempre reale: bisogna dare un’immagine perché è il tuo lavoro. Ho passato un periodo molto brutto e poi sono esploso: quando non riuscivo ad allacciarmi gli scarpini, correvo a casa perché mi si stringeva la gola e vista cominciava ad annebbiarsi”.
Gli Europei a rischio e la scelta di trasferirsi al Milan
Morata ha vinto gli Europei in Germania da capitano, ma ha seriamente rischiato di non esserci. “Tre mesi prima dell’inizio della competizione stavo pensando se avrei potuto giocare di nuovo una partita. Non sapevo cosa mi stava succedendo”. L’ex Juve e Real è riuscito ad alzarsi e realizzare il sogno di portare la Roja sul tetto d’Europa.
Cui ha fatto seguito la scelta di dire addio all’Atletico Madrid cedendo alla corte serrata del Milan, nonostante a inizio torneo avesse giurato fedeltà ai colchoneros. “Per me lasciare la Spagna è stata la cosa migliore, non potevo sopportarlo. Alla fine, però, c’è sempre la luce alla fine del tunnel”.