Tijjani Reijnders si presenta ufficialmente ai tifosi del Milan. Il club rossonero, che lo ha soffiato al Barcellona, si è assicurato il duttile centrocampista olandese versando 19 milioni più quattro di bonus nelle casse dell’Az Alkmaar. Il quinto acquisto del Diavolo, dopo Sportiello, Loftus-Cheek, Romero e Pulisic, ha scelto la maglia numero 14. “Sono un jolly, un centrocampista moderno. Pioli decisivo nella mia scelta di venire qui” ha detto.
- Reijnders, il retroscena sulla scelta del numero di maglia
- Reijnders, quando il calcio è questione di dna
- Uno stakanovista alla corte di Pioli
- La caratteristiche di Reijnders e il suo ruolo in campo
- Milan, presentate le nuove maglie da trasferta
Reijnders, il retroscena sulla scelta del numero di maglia
In realtà, la maglia numero 14 è una seconda scelta. Sì, perché l’olandese ha confessato che avrebbe preferito la ‘6‘, che ha sempre indossato in patria. Ma questo numero, in casa Milan, è e continuerà a essere di proprietà esclusiva di Franco Baresi.
Reijnders, quando il calcio è questione di dna
Proprio così: Tijjani ha ereditato la passione per la sfera di cuoio da papà Martin, che, oggi, è il suo agente. In passato, però, ha ricoperto il ruolo di attaccante giocando negli Stati Uniti e in Finlandia, oltre che in Olanda. E non è finita qui. Perché in famiglia c’è anche un altro calciatore che sogna di imporsi ad alti livelli. Si tratta di Eliano, fratello minore del neo-centrocampista del Milan, che la scorsa stagione il Pec Zwolle ha girato in prestito all’Utrecht. Una curiosità in merito al calcio come questione di dna. Sapete perché il padre lo ha chiamato Tijjani? Perché era un fan sfegatato di Babangida, esterno nigeriano che ha giocava nell’Ajax.
Uno stakanovista alla corte di Pioli
Stefano Pioli potrà fare affidamento su un centrocampista dalle qualità indubbie, ma anche su un calciatore che raramente salta una partita. Anzi, se si dà un’occhiata ai numeri di Reijnders della scorsa stagione c’è da restare a bocca aperta: 54 presenze in altrettante partite con l’Az Alkmaar tra Eredivisie, coppa nazionale e Conference League, per un totale di sette reti e 12 assist. Beh, allenare un elemento così è il sogno di ogni tecnico. E, infatti, è stato proprio l’emiliano a volerlo fortemente. “Ho parlato con lui e Moncada – ha svelato in conferenza Reijnders – e mi hanno spiegato cosa si aspettavano da me, rendendo la mia scelta più facile”. Con buona pace del Barcellona.
La caratteristiche di Reijnders e il suo ruolo in campo
Nel descriversi Reijnders si definisce “un centrocampista moderno, un jolly, un tuttofare. Mi piace attaccare e saltare l’uomo, ma posso giocare anche in una posizione più arretrata”. Poi svela alcuni retroscena tattici del nuovo Milan che sta nascendo. “Pioli mi ha spiegato che intende giocare con due centrocampisti che sappiano creare situazioni offensive. E vuole che giochi in mezzo. Non ho paura di commettere errori, ci metterò la faccia”.
In Olanda esiste una mela chiamata ‘Golden delicious reijnders’… “È un onore essere paragonato a questa mela, spero di essere all’altezza di questo soprannome. Voglio avere fiducia in me stesso, preferisco giocare sempre col sorriso in faccia, senza pensare alle paure. Voglio che le persone vedano quel sorriso e pensino che io qui stia bene”.
Milan, presentate le nuove maglie da trasferta
In mattinata, invece, è stato il turno della presentazione del nuovo Away kit. Per la divisa da trasferta Puma, sponsor tecnico del club, ha voluto celebrare il legame tra calcio, moda e design, che rappresentano l’essenza del capoluogo lombardo.
Elegante, chic, ma nel segno della tradizione. Perché il colore bianco, in questo caso spezzato da una banda verticale rossonera, è stato “introdotto – si legge sul sito ufficiale – nel 1910”, diventando “una parte iconica dell’identità AC Milan, uno dei simboli dei successi europei del club”, tanto da “guadagnarsi il nickname di The Lucky One”.