Rimane solamente la formalità, dunque la firma ufficiale sul nuovo contratto, a separare Zlatan Ibrahimovic dal restare per un’altra stagione nella Milano di sponda rossonera. Questo è quanto riporta la Gazzetta dello Sport, che dedica ampio spazio della sua prima pagina al centravanti svedese, leader maximo e incontrastato dello spogliatoio del Milan. La firma sul nuovo contratto è attesa entro il prossimo lunedì, con l’accordo che dovrebbe essere definito sulla base di una cifra simbolica per la parte fissa, a cui si aggiungeranno bonus legati alle presenze che riuscirà a fare l’attaccante nel 2022/23.
- Milan, perché Ibrahimovic è un valore aggiunto
- Ibrahimovic, i tempi di recupero dall'infortunio
- Ibrahimovic farà ancora la differenza per il Milan?
Milan, perché Ibrahimovic è un valore aggiunto
Proprio per il suo ruolo all’interno dello spogliatoio rossonero, la conferma di Ibra verrebbe ben accolta da tutti, che nello svedese riconoscono il capo, la guida, il maschio alpha. La squadra di Stefano Pioli, nonostante la vittoria dello Scudetto e l’esperienza in Uefa Champions League della stagione scorsa, rimane giovane rispetto alla media degli altri Club di Serie A. Solo Simon Kjaer, Olivier Giroud e lo stesso Ibra – tra i potenziali titolari – superano infatti quota 30 anni. Nel caso dello svedese, le primavere sono già più di 40, ma la classe del giocatore svedese non tramonta nemmeno di fronte all’inesorabile scorrere del tempo. Anzi, a detta dello stesso Zlatan, lui sarebbe fatto allo stesso modo di Benjamin Button: quel bimbo nato vecchio e capace di ringiovanire con il passare degli anni.
Ibrahimovic, i tempi di recupero dall’infortunio
La realtà però sembra essere un po’ distante da quello che racconta Ibrahimovic: lo svedese deve infatti sostenere la lunga riabilitazione in seguito all’operazione di artroscopia al ginocchio sinistro, che lo terrà lontano dai campi per almeno 7 mesi. Zlatan trascorrerà il prossimo mese sul Lago di Garda, dove lavorerà individualmente con il suo fisioterapista proprio per continuare la fase di recupero dall’infortunio.
I guai fisici dunque non lasciano tregua a Ibrahimovic, che nella passata stagione ha potuto disputare solamente 23 partite, quasi nessuna di queste per 90′, subentrando al posto di Olivier Giroud oppure venendo sostituito dallo stesso a gara in corso.
Ibrahimovic farà ancora la differenza per il Milan?
Ciò nonostante, Ibrahimovic ha dimostrato di poter essere ancora un giocatore importante per il Milan di Pioli. Non solo per il suo carisma, ma anche per il valore tecnico che innalza con la sua sola presenza in campo. Nella Serie A 2021/22, Zlatan ha segnato 8 reti e servito 3 assist ai compagni. Niente male per un 40enne che deve convivere costantemente con gli acchiacchi dell’età…
Rispetto alla scorsa stagione però, la concorrenza è aumentata lì davanti: non ci sarà più solamente Giroud da scalzare, una volta tornato in piena forma. A Milanello è arrivato anche Divock Origi dal Liverpool e non è detto che il belga sia l’unico rinforzo estivo per l’attacco rossonero. Ibra patirà la competizione agguerrita per il ruolo di prima punta, o saprà esaltarsi nella stessa e guadagnarsi il suo spazio? Una domanda alla quale solo il campo, come sempre, saprà dare risposta. Quel che è certo, da sempre, è che lo svedese fa sempre parlare di sè. Nel bene, o nel male.