Si chiude senza medaglie la prima giornata per l’Italia della pista ai mondiali di Ballerup, in Danimarca. Ad andare in fumo sono state soprattutto un paio di opportunità ghiotte, la prima con il quartetto dell’inseguimento maschile (seppur in una veste assai rimaneggiata e futuribile), la seconda con Martina Fidanza nella finale dello scratch femminile.
Domani sera invece le ragazze dell’inseguimento femminile proveranno a giocarsi il titolo dopo aver fatto registrare il secondo miglior tempo nelle prove di qualificazione: in semifinale sfideranno la Germania (di due secondi più lenta), e in caso di vittoria la vincente della sfida tra le inavvicinabili britanniche e la Cina. Altrimenti, in caso di ko., ci sarà il “salvagente” delle sfide per il bronzo, ipotesi che pure Fidanza, Paternoster, Consonni e Guazzini nemmeno vogliono contemplare.
- La caduta, la seconda prova, la resa: quartetto out
- Fidanza, che peccato: chiude quarta (come un anno fa)
- Giro del Veneto, volata vincente di Strong
- Ciclomercato: Remco resta alla Soudal, la Ineos ai saluti?
- Uran lascia... ma raddoppia: "Voglio diventare calciatore"
La caduta, la seconda prova, la resa: quartetto out
Un proposito che i colleghi maschi avrebbero voluto far loro, ma la sorte ha deciso in maniera differente. Perché nella prova di qualificazione il quartetto azzurro, in una veste assai sperimentale (orfano di Ganna, Milan e Consonni: schierati Lamon, Favero, Moro e Boscaro), è incappato in un incidente che ha provocato una caduta di gruppo, vanificando quello che sino a quel momento era un tempo assolutamente in linea per entrare tra le prime 8.
Come da regolamento, all’Italia è stato consentito di tornare in pista per ripetere la prova, ma la stanchezza ha presentato il conto, con gli azzurri che non sono riusciti a garantirsi un crono per accedere almeno al tabellone per il bronzo. Delusione e un po’ di scoramento nel box italiano, specialmente per l’opportunità sprecata per fare esperienza con un quartetto decisamente dalla carta d’identità verde.
Fidanza, che peccato: chiude quarta (come un anno fa)
Martina Fidanza invece s’è messa al collo una scomoda medaglia di legno nello scratch femminile, di fatto confermando il risultato ottenuto lo scorso anno. La campionessa iridata della disciplina nel biennio 2021-2022 s’è dovuta inchinare alla superiorità dell’olandese Lorena Wiebes, perfetta nell’ultimo giro di una corsa equilibrata e corsa a ritmo forsennato.
Fidanza è stata beffata negli ultimi metri dalla statunitense Jennifer Valente e dalla neozelandese Ally Wollaston, sul podio accanto alla fuoriclasse neerlandese. La serata si era aperta con l’eliminazione del Team Sprint maschile nella difficilissima sfida contro l’Australia, mentre le donne erano uscite già al mattino.
Giro del Veneto, volata vincente di Strong
Tornando al ciclismo su strada, oggi è stata anche la giornata del Giro del Veneto, una delle corse di fine stagione che popolano il calendario italiano. A vincere, sotto una fastidiosa pioggia caduta durante tutta la giornata, è stato il velocista e pistard Corbin Strong, 24enne neozelandese della Israel Tech Premier, che in volata ha avuto vita facile precedendo Meurisse, Gregoire e De Pretto.
Marc Hirschi, grande favorito della vigilia, ha provato ad anticipare la volata nei chilometri finali, ma non è riuscito a fare il vuoto, così come tentato invano da Gianluca Brambilla nell’ultimo tratto in discesa prima del traguardo. Domenica la stagione delle corse in Italia si chiuderà con il Veneto Classic, con la probabile rivincita di quanto visto oggi sulle strade della regione settentrionale.
Ciclomercato: Remco resta alla Soudal, la Ineos ai saluti?
In queste ore si parla anche di ciclo mercato, col vulcanico Patrick Lefevere, gran capo della Soudal Quick Step, che ha confermato la presenza in squadra di Remco Evenepoel anche per la prossima stagione.
Chi invece comincia a dare la sensazione di poter presto abbandonare il mondo del ciclismo ad alto livello è il team britannico della Ineos Granadiers, che dopo aver dovuto fare i conti con le polemiche legate alla gestione di Tom Pidcock (che medita seriamente l’addio) e dopo aver lasciato andare Dan Bigham alla Red Bull a detta di più di un addetto ai lavori ha cominciato seriamente a smobilitare il proprio comparto di eccellenza.
Johann Bruynell, ex diesse tra gli altri della US Postal, non ha dubbi. “Stanno preparando l’addio. Nel 2025 correranno ancora, ma forse già nel 2026 chiuderanno la squadra, al più tardi l’anno dopo. Non hanno comprato nessun ciclista di rilievo e hanno una gestione sempre più farraginosa. Sono tutti segnali che mirano dritti verso l’addio dalle corse”.
Uran lascia… ma raddoppia: “Voglio diventare calciatore”
Tra chi ha annunciato l’addio alle corse c’è Rigoberto Uran, che pure non sembra voler mollare lo sport: “Mi piacerebbe diventare calciatore professionista, e sento di avere la stoffa per riuscirci”, ha spiegato a un rotocalco colombiano. “Era un sogno che avevo quando ero bambino, ora che ne ho 38 di anni sento di poterlo realizzare”. Da sempre personaggio fuori dagli schemi, Uran non ha paura di provare. E se dovesse riuscire in ciò che ha prospettato, beh, tanto di cappello.