C’è chi fa festa e c’è chi torna a casa. Si è conclusa la fase ai gironi dei Mondiali in Qatar e sono arrivate le prime sentenze, quelle attese e decisamente alcune più sorprendenti. La prima fase della rassegna iridata mette fine alle speranze e probabilmente anche a dei cicli come quello del Belgio e della generazione d’oro.
- Mondiali, i flop: Lukaku e la generazione d’oro del Belgio
- Mondiali, i flop: la Germania ancora a casa
- Mondiali, i flop: Eriksen non trascina la Danimarca
- Mondiali, i flop: delude il Camerun di Anguissa
- Mondiali, i flop: la Serbia di Vlahovic affonda
- Mondiali, i flop: Nuñez non trascina l’Uruguay
Mondiali, i flop: Lukaku e la generazione d’oro del Belgio
Doveva essere una squadra in grado di riportare il Belgio ai vertici del calcio mondiale, la generazione d’oro era stata ribattezzata ma le cose non sono andate come previsto. La squadra di Martinez esce dalla fase a gironi con soli 4 punti e mette fine ad un ciclo che ha regalato meno di quanto sperato. L’uomo simbolo, stavolta in negativo, è Romelu Lukaku. L’attaccante dell’Inter è arrivato in Qatar con tanti problemi fisici e non è riuscito a dare il suo apporto. Nella gara decisiva contro la Croazia le occasioni da gol mancate pesano come un macigno.
Ma l’attaccante dell’Inter non può essere considerato l’unico colpevole della spedizione a partire dal tecnico Martinez che ha già rassegnato le sue dimissioni. Da campioni come De Bruyne e Hazard ci si aspettava decisamente qualcosa in più.
Mondiali, i flop: la Germania ancora a casa
L’Italia di certo non ride dopo aver mancato la qualificazione alla fase finale di un Mondiale per due volte di fila, ma anche in casa Germania le cose non vanno molto meglio. La squadra tedesca chiude il Mondiale con la seconda eliminazione consecutiva alla fase a gironi; un risultato negativo per una nazionale abituata a stare sempre i vertici. Un progetto che ha bisogno di ricostruirsi, l’unica nota positiva della rassegna in Qatar è il giovanissimo Musiala. Per ricostruire bisognerà partire da lui.
Mondiali, i flop: Eriksen non trascina la Danimarca
Ci si aspettava decisamente qualcosa in più dalla Danimarca. La squadra è arrivata in Qatar con aspettative molto alte ma ha fallito completamente l’appuntamento. Il talento di Eriksen non è bastato a trascinare il team verso una possibile qualificazione, deludente anche il torneo di Dolberg: da anni considerato come un attaccante pronto all’esplosione che però non arriva mai.
Mondiali, i flop: delude il Camerun di Anguissa
Finisce anche il Mondiale del Camerun in un girone che si è rivelato decisamente complicato. I Leoni Indomabili sono sembrati più degli agnellini e la vittoria con il Brasile nell’ultima gara del torneo non li salva da un voto decisamente negativo. Nella spedizione sottotono anche il centrocampista del Napoli, Frank Zambo Aguissa, che dopo le prove con la maglia azzurra non è riuscito a confermarsi con quella della sua nazionale.
Mondiali, i flop: la Serbia di Vlahovic affonda
Ultimo posto nel girone e ritorno a casa decisamente anticipato per la Serbia. Una nazionale considerata come una delle possibili sorprese di questa edizione Mondiale che alla fine riesce a portare a casa solo un punto. Non ha brillato la stella di Dusan Vlahovic, a segno con esultanza polemica nel match contro la Svizzera. Il giocatore della Juventus è arrivato in Qatar reduce da una fastidiosa pubalgia e non è riuscito a giocare con continuità. Ora torna alla Juve che spera di averlo nelle migliori condizioni possibili.
Mondiali, i flop: Nuñez non trascina l’Uruguay
Per l’Uruguay doveva essere il Mondiale del passaggio di consegne. La generazione vincente del passato con Suarez e Cavani pronta a lasciare il posto a quella che verrà guidata dall’attaccante del Liverpool, Darwin Nuñez. Le cose però non sono andate come sperato, anche un po’ di sfortuna ha condannato la Celeste al ritorno a casa. Ora c’è tanta delusione, una volta smaltita ci sono comunque le premesse per guardare con ottimismo al futuro.