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Moriero al Trapani su input di Messina Denaro? L'ex attaccante: "Fosse vero, allora avrei allenato in A"

L'ex attaccante di Lecce, Roma, Inter, Napoli e Nazionale ha letto con stupore il suo nome in un'inchiesta della DIA: la mafia l'avrebbe voluto alla guida del Trapani.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Moriero al Trapani su input di Messina Denaro? L'ex attaccante: "Fosse vero, allora avrei allenato in A" Fonte: Getty

Ha letto con stupore, incredulità e persino un pizzico di sgomento l’articolo de Il Fatto Quotidiano che dava conto dell’interessamento di Antonio Nicoletti, figlio di Enrico, considerato il cassiere della Banda della Magliana, per farlo diventare allenatore del Trapani nel 2018. Un interessamento che, secondo la Direzione Investigativa Antimafia, avrebbe coinvolto nientemeno Matteo Messina Denaro, il latitante numero uno d’Italia, originario proprio del Trapanese. Francesco Moriero, ex attaccante tra le altre di Lecce, Roma, Inter e Napoli, è del tutto estraneo all’indagine “Assedio” della Procura di Roma. Ma, comprensibilmente, è rimasto scosso nell’apprendere che in un paragrafo dell’informativa della DIA è presente il suo nome.

Moriero al Trapani per volere della mafia? La reazione

In un’intervista concessa proprio a Il Fatto Quotidiano e firmata da Vincenzo Bisbiglia, Moriero – nato a Lecce il 31 marzo 1969, otto presenze e due reti in Nazionale tra il 1998 e il 1999 – va subito al punto: “Non ricordo che mi fu fatto il nome di Messina Denaro. Altrimenti sarei scappato. Non scherziamo, io sono una persona onesta, che si fa il culo. Se fossi amici dei mafiosi chissà, magari allenerei in Serie A”. E sulla promessa di Nicoletti a luglio 2018 di portarlo al Trapani: “Se me la ricordo? Forse, ma questo è un ambiente dove si fanno tante promesse. E comunque io al Trapani poi non ci sono andato”.

I conoscenti dell’ex attaccante e i legami con Messina Denaro

Di Nicoletti Moriero nega di essere amico intimo, come ipotizzato dagli inquirenti: “Assolutamente no, io Nicoletti l’avrò incontrato forse due o tre volte e non avevo idea di quale fosse la sua caratura criminale. Confermo di essere amico di Pasquale Lombardi (socio di Nicoletti, ndr), che ha fatto anche il padrino di battesimo di mia figlia quando giocavo alla Roma. Ma non conosco né i giri né gli affari di Pasquale. Io sono una persona onesta che ha dedicato la vita al calcio“. E sul presunto interessamento di Messina Denaro per fargli allenare il “suo” Trapani: “Assolutamente no, ci mancherebbe. Io con quella gente non c’entro niente”.

La replica di Moriero: “Non ho amici mafiosi, allenerei in A”

In un’intercettazione Moriero, come sottolinea l’autore dell’intervista, sembra aver capito con chi sarebbe andato a parlare Nicoletti. Immediata la replica del tecnico, che qualche mese fa ha posto fine dell’espierenza da CT delle Maldive: “Guardi, io sapevo chi era Messina Denaro, se avessi sentito quel nome, sarei scappato di corsa. Sono una persona che si fa il culo tutti i giorni, che sta in questo ambiente da tanti anni, ho giocato al calcio e da allenatore ho militato spesso nelle serie minori, anche perché non ho un agente. Se fossi stato amico dei mafiosi, magari sarei ad allenare in Serie A. Vedermi accostato a delinquenti di quel tipo mi fa davvero male“.

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