Francesco Bagnaia ha scritto la storia conquistando il secondo titolo di fila nella MotoGP con Ducati, dando prova di un connubio che sarebbe banale e riduttivo definire semplicemente vincente. Sia nel 2022 che nel 2023 il pilota torinese sulla Desmosedici ha dimostrato infatti di sapere rimontare situazioni complesse – che si trattasse di un divario ampio nella classifica o un imprevisto a livello di infortuni – con lucidità, capovolgendo la sorte quando essa sembrava avergli voltato le spalle. Tuttavia, questo binomio trionfante non è da considerarsi un matrimonio vita natural durante.
- Bagnaia: "Sono d'accordo con Ducati, non voglio contratti a vita: voglio essere stimolato"
- "Non voglio fermarmi a tre titoli mondiali"
- Il retroscena sull'infortunio di Barcellona: "L'incidente l'ho patito a livello mentale per oltre due mesi"
- Bagnaia su Sinner: "Mi piace da matti, ha una bella testa"
Bagnaia: “Sono d’accordo con Ducati, non voglio contratti a vita: voglio essere stimolato”
A spiegarlo lo stesso Bagnaia in una intervista rilasciata all’odierna edizione cartacea di Tuttosport. Il contratto che lega il pilota a Borgo Panigale, iniziato nel 2019, scadrà a fine 2024 ed è lecito aspettarsi un ovvio rinnovo. Ma nelle scorse settimane l’amministratore delegato di Ducati Claudio Domenicali ha escluso la possibilità di far firmare un contratto praticamente a vita al pilota bicampione del mondo. “Un quinquennale per lui? No, non credo sarebbe giusto per l’azienda e per Francesco – ha spiegato l’ad a Sky Sport -, è uno sport competitivo in cui le cose cambiano. Tutti dobbiamo restare sempre sotto pressione“.
Un punto di vista sposato dallo stesso Bagnaia, che a Tuttosport si è detto d’accordo: “Io per primo non firmerei, voglio essere stimolato“. E a tal proposito ha fatto l’esempio del collega Marc Marquez, che approderà quest’anno nel team Gresini impreziosendo uno schieramento Ducati già folto e prestigioso di suo: “Abbiamo visto com’è andata con lui, che aveva firmato un rinnovo di contratto per quattro anni con la Honda”. Perciò per Pecco “la cosa migliore è ragionare su contratti biennali per fare sempre il massimo. Con questo il mio amore per Ducati c’è e rimarrà tale. E penso che la cosa sia reciproca”.
“Non voglio fermarmi a tre titoli mondiali”
Insomma, meglio non adagiarsi sugli allori. E continuare però nel frattempo a raccogliere successi: “Quando vinci, vuoi soltanto rivincere. Non vorrei fermarmi a tre [titoli, compreso quello in Moto2 conquistato nel 2018, ndr]. Vorrei andare avanti a lungo, non mi pongo limiti“. Ma al momento Pecco non pensa al futuro e segue il consiglio di Valentino Rossi, ovvero quello di “godermi le cose e non pensare troppo. Anche per questo sto pensando solo a queste ultime vacanze, non al campionato che verrà. Figuriamoci oltre”.
Il retroscena sull’infortunio di Barcellona: “L’incidente l’ho patito a livello mentale per oltre due mesi”
Riavvolgendo invece il nastro alla stagione 2023, inevitabile non soffermarsi sui fatti di Barcellona, e su quell’incidente che rischiava di minare seriamente l’ascesa di Bagnaia al secondo titolo in MotoGP. Il pilota di Chivasso ha aperto su un retroscena di quel periodo buio:
“Per due settimane il dolore fisico è stato molto forte. La mia gamba era di tutti i colori, tranne quello che doveva essere, così gonfia da essere brutta solo a guardarla. Muovermi è stato un problema, ma l’aspetto più limitante è stato quello mentale. La gente mi considera un supereroe perché sono tornato a correre dopo pochi giorni a Misano, ma quell’incidente nella testa l’ho patito per due mesi e mezzo. E quello che c’è voluto a sprigionare tutto nel giro secco e nella sprint race, quando devi rischiare di più”.
Alla fine però Pecco ha superato quell’imprevisto, riuscendo ad avere la meglio sulla sua nemesi in pista Jorge Martin, che invece ha dissipato una mano vincente al tavolo della MotoGP 2023.
Bagnaia su Sinner: “Mi piace da matti, ha una bella testa”
Infine, nell’intervista a Tuttosport Bagnaia ha parlato dell’altro sportivo italiano del 2023, ovvero Jannik Sinner: “A me lui piace da matti. Un ragazzo semplice, una volta si diceva ‘della porta accanto’, che fa cose straordinarie. Credo che per metodo, capacità, attitudine sia un esempio per tutti, un punto di riferimento anche per me. Ha davvero una bella testa. Anche io dal punto di vista mentale credo di essere a posto e di averlo dimostrato anche quest’anno nel quale ho vissuto grandi difficoltà, ma ho saputo risollevarmi e rivincere. Ma ci sono alcuni aspetti del modo di ragionare e agire di Sinner che davvero possono essere portati in altri sport, anche nel mio“.
E sulla possibilità di organizzare una partita di tennis con Sinner, Bagnaia ha spiegato:
“Magari un match proprio no, anche perché con il dritto me la cavo bene ma con il rovescio sembra che giochi a golf… qualcosa però si potrebbe fare con Jannik. So che è appassionato di motori e velocità”.