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MotoGP: Bagnaia incontenibile, perchè il paragone con Valentino Rossi non è una bestemmia

Dopo il dominio dimostrato da Bagnaia al Gran Premio d'Austria sotto gli occhi di Valentino Rossi proviamo a "giocare" sul confronto tra il Dottore e Pecco: punti in comune, differenze e quant'altro. Un semplice gioco dei paragoni

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Francesco Bagnaia come Valentino Rossi. Forse una provocazione, sia chiaro. Ma non più di tanto. Specie se si pensa a quello che Pecco sta facendo in questa stagione. A livello di solidità, di velocità pura, di consistenza. Come dimostrato nel Gran Premio d’Austria appena alle spalle, semplicemente perfetto per il ducatista. E si sa, quando vinci e fai bene scattano automaticamente i paragoni con le leggende del passato. E’ così in tutti gli sport. La MotoGP non è esente da questo. Se poi arriva una mezza investitura da parte dello Dottore, presente in Austria, in quel “da venerdì non ha sbagliato una curva che una…” allora il confronto tra Pecco e Vale diventa un gioco utile anche solo a stimolare il dibattito e l’analisi. Del resto un personaggio alla Valentino Rossi manca e tanto al Motomondiale.

Bagnaia perfetto in Austria, dominio totale!

Un week end perfetto, un altro. E la consapevolezza che questo Mondiale MotoGP 2023 seppur ancora lungo lo può solo perdere. Il dominio nella classe regina di Francesco Bagnaia esce ancor di più rafforzato dopo il fine settimana tra i monti della Stiria. Un Gran Premio d’Austria sublime per Pecco che ha infilato in poco più di 24 ore la tripletta portandosi a casa pole position, Sprint Race e gara. Anche con apparente facilità.

Dietro Bagnaia il vuoto o quasi. Solo Binder ha provato a tenergli testa ma per due volte, Sprint Race e gara ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte alla regolarità ad alti livelli di Pecco e della sua Ducati che pare costruitagli intorno. Tanto che le altre Ducati non vanno come la sua. Lontani tutti gli altri, da Bezzecchi, ottimo terzo, ai vari Martin, Alex Marquez e Marini. Per non parlare del suo team mate Bastianini ancora alla ricerca del feeling con la Desmosedici ufficiale.

Bagnaia come Rossi: paragone imbrobo ma fattibile

Il primo a fare i complimenti a Francesco Bagnaia per il suo week end perfetto da dominatore in Austria è stato proprio Valentino Rossi, presente per tutto il week end austriaco: “non ha sbagliato nemmeno una curva in tutto il fine settimana. È stato incredibile”. Ma un po’ tutti gli avversari di Pecco si sono inchinati al suo strapotere, nei fatti e nelle parole come Binder: “Bagnaia è stato imprendibile”. Addirittura Quartararo ha fatto crossover con la F1: “Bagnaia come Verstappen”.

Valentino Rossi conosce bene Pecco Bagnaia. Lo ha forgiato all’interno della VR46 Academy. Difficile sapere se gli abbia passato qualche gene del suo genio motociclistico. Ma Bagnaia ha imparato in fretta. Soprattutto dai suoi errori. Si è guadagnato la fiducia di Ducati. L’ha aiutata a crescere e a diventare imbattibile o quasi. Sicuramente la miglior moto del lotto da due anni a questa parte.

Bagnaia ha vinto un mondiale in rimonta, lo scorso anno. Azzerando le cadute e sverniciando da metà stagione in poi Quartararo. Quest’anno invece è assolutamente il più forte di tutti, se non in alcune condizioni, vedi Silverstone in cui ha imparato a non rischiare per andare al limite. Una maturità che richiama in parte quella di Valentino Rossi.

Valentino Rossi e Francesco Bagnaia, punti in comune

In questo, che continuiamo a sottolineare essere solamente un gioco, possiamo ben dire che Valentino Rossi e Francesco Bagnaia siano due piloti per certi versi agli antipodi. Più esplosivo e spettacolare il Dottore, per via di un talento innato che lo erge a leggenda del motociclismo. Pecco è più regolare seppur terribilmente veloce. Vince per distacco, per sfinimento degli avversari. Come Rossi sa gestire la gomma, la moto, riesce a tirarne fuori sempre il meglio, e sa accontentarsi nei week end non facili come contro Bezzecchi in un paio di occasioni prima della sosta masticando amaro, ma col sorriso sempre sulle labbra, sul podio.

Valentino Rossi e Francesco Bagnaia, le differenze

Non v’è dubbio però che nella sua lunghissima carriera Valentino Rossi sia stato sempre spettacolare, in pista e fuori. Questa cosa al momento manca quasi completamente a Bagnaia. Che come detto finora ha sempre o quasi vinto di regolarità. Negli ultimi due o tre anni si fanno a fatica a ricordare battaglie “epiche” di Pecco negli ultimi giri di una gara, cosa di cui Rossi era maestro, ma senza andare troppo indietro e scomodare il Dottore, lo stesso Dovizioso che ha guidato la Ducati prima di Bagnaia, ha movimentato alcuni scontri all’ultimo sorpasso con Marquez.

Rossi personaggio e guascone, Bagnaia “normale”

Su una cosa non proviamo nemmeno a instaurare un minimo di confronto. Valentino Rossi è stato, ed è tutt’ora, un personaggio, iconico se ce n’è uno, nel Motorsport e fuori. Basta vedere il clamore suscitato dalla sua presenza nel paddock della Red Bull Ring. Sempre cercato dalle telecamere e dagli obiettivi, dai microfoni e dai taccuini.

Sa prendersi la scena anche quando non è al centro dell’attenzione, come quando ha dato uno strappo a Bezzecchi rimasto senza benzina alla fine delle libere, quando si è disperato per la caduta del fratello Marini nella Sprint Race o quando ha accolto festante i suoi piloti dell’Academy, Vietti vincitore in Moto2, Bagnaia e Bezzecchi in MotoGp. Per non parlare di tutto quello che ha fatto il Dottore a livello comunicativo durante la sua carriera, le trovate dopo ogni vittoria, i giochi col pubblico, le schermaglie verbali con i suoi avversari.

Bagnaia è un po’ l’antidivo. Fa poca polemica, festeggia sotto gli spalti senza esagerare, dà il “5” a tutti a fine gara. In questo forse deve migliorare senza per questo snaturarsi. In questo momento è lui il migliore, è in odore di secondo titolo mondiale, è destinato a entrare nel novero dei grandi della MotoGp. Tutto ampiamente meritato. Per i confronti con le leggende ci sarà tempo. Questo in fondo era solo un gioco…

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