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MotoGP, Lorenzo tra la rivalità con Rossi e l'idolo Biaggi. E su Marquez: "Una bestia"

MotoGP, Lorenzo

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Nella sfilata degli ospiti al Festival dello Sport che sta animando Trento in questi giorni ha presenziato anche Jorge Lorenzo. E quando si parla del cinque volte campione del mondo MotoGP (o meglio, tre delle quali nella classe regina) si finisce ad andare a parare sulla rivalità con Valentino Rossi, convitato di pietra che viene tirato in ballo ogni volta che si parla di un protagonista dell’era motociclistica su pista da fine anni Novanta a metà anni Dieci, circa.

Lorenzo e la rivalità con Rossi: il 2015 “brutale” e la “versione di Valentino”

Se oggi vediamo due rivali in lotta punto per punto per il Mondiale come Pecco Bagnaia e Jorge Martin rispettarsi e andare d’accordo fuori dalle piste (nonostante su quest’ultime magari si siano dati delle metaforiche sberle), sino a qualche anno fa la situazione era ben diversa. E con una diversa gradazione di maturità. Con Rossi in campo, o meglio nei circuiti, non c’era pietà per gli avversari: da Biaggi a Lorenzo sino a Marquez, il Dottore e i suoi avversari sono stati come gatti inferociti chiusi dentro un sacco. Trascinando inevitabilmente nello scontro le opposte tifoserie, accese come curve in un derby Boca-River Plate.

L’anno “brutale”, come l’ha definito lo stesso Lorenzo, è stato il 2015: in quella stagione alleggiò il sospetto di cordata spagnola tra il pilota maiorchino, conquistatore del titolo, e il connazionale Marc Marquez, secondo, per tenere alla larga della conquista del Mondiale Rossi. Sul podio finale di Valencia i fischi nei confronti di Lorenzo (e quindi anche di Marquez) furono roboanti. “Evidentemente il pubblico aveva creduto alla versione di Valentino”, ha spiegato il pilota ritiratosi nel 2019 all’evento di Trento, che nella stagione del trionfo non si era mai ritrovato in cima alla classifica, “se non dopo l’ultima gara”.

“Oggi rispetto Rossi, ma senza lui avrei vinto di più”

Ma forse gli screzi (come non dimenticare anche il muro eretto nel box Yamaha nel 2008 per volontà del numero 46 quando entrambi condividevano la scuderia, anche se non la scelta delle gomme) sono ormai relegati al passato (mentre ancora oggi Rossi e Marquez continuano a beccarsi): “Oggi ho massimo rispetto per lui – ha svelato Lorenzo, che attualmente si diletta con il proprio podcast Dura la Vita – e tutti noi abbiamo beneficiato del suo carisma che ha attratto molta gente nel seguire la MotoGP. Entrambi comunque avremmo vinto molto più senza l’altro. Però siamo andati molto più veloci spinti dalla nostro rivalità”.

Certo è che il vero idolo dello spagnolo nel motociclismo è un altro, ovvero Max Biaggi: “Non penso però che la mia amicizia con lui abbia influenzato il mio rapporto con Rossi”, ha puntualizzato al Festival Lorenzo.

“Se fossi rimasto in Ducati avrei ottenuto il titolo”

Il presente fortunatamente ci risparmia la balcanizzazione della MotoGP e le guerre fredde e meno fredde tra piloti (anche se non manca di tanto in tanto qualche controversia e polemica, e ci sta sennò sai gli sbadigli. Ma parliamo comunque di inezie che vengono quasi subito disinnescate). E c’è una moto che Lorenzo conosce bene e sta dominando: “La Ducati è la migliore ora, non ha punti deboli. E se fosse stata forte uguale ai miei tempi, sicuramente non mi avrebbero cercato“, ha spiegato lo spagnolo senza falsa modestia, che si rammarica però di non aver vinto un titolo con la casa di Borgo Panigale. “Ma se fossi rimasto altri due anni, sono certo che l’avremmo ottenuto”, ha aggiunto.

“Marquez oggi è più rispettoso”

Lorenzo, che tra le altre cose vorrebbe correre alla 24 Ore di Le Mans (esperienza che, ironia della sorte, Rossi ha recente vissuto), ha ovviamente parlato anche di Marquez, da lui definito “una bestia”, ma sportivamente parlando. Nonché “sfortunatissimo a livello fisico dal 2020: senza quei problemi avrebbe vinto almeno due o tre mondiali in più“. L’approdo dal prossimo anno nel team ufficiale Ducati al fianco di Bagnaia riporterà in MotoGP quegli attriti tra compagni di squadra che abbiamo visto, per tornare a bomba, fra Lorenzo e Rossi? Saperlo: fatto sta che per il maiorchino sarà “una sfida alla pari, almeno in partenza”. E sul connazionale ha aggiunto: “Nel 2013 non accettavo come correva perché troppo aggressivo. Oggi è più rispettoso nei confronti dei rivali. Certo, le regole oggi sono più severe rispetto a dieci anni fa”.

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