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MotoGP, Marquez è preoccupato: l'allarme per il futuro è stato lanciato

L'otto volte campione del mondo ha sottolineato come le ultime evoluzioni del Motomondiale stiano facendo diventare il suo sport sempre più simile alla Formula 1.

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Il Motomondiale è in piena evoluzione tecnologica da diverse stagioni ormai. La stagione 2022 si è chiusa con il titolo mondiale vinto dalla squadra che più si è spinta oltre negli ultimi anni, ovvero la Ducati grazie a Pecco Bagnaia. Ma tutti questi cambiamenti non fanno piacere a ogni personaggio coinvolto nella MotoGP, come fatto capire di recente dall’otto volte campione del mondo Marc Marquez.

Le parole di Marquez

In un’intervista ad Autosport.com, Marquez è stato infatti piuttosto esplicito su questo: “Ricordiamoci che non siamo come la Formula 1, che è estrema, ma stiamo andando su quella scia e dobbiamo stare attenti. L’ho già detto diverse volte in Safety Commission, i piloti devono essere più importanti del mezzo”.

“Con le moto attuali i piloti più veloci sono quelli: Enea Bastianini, Pecco Bagnaia, Fabio Quartararo ed Aleix Espargaró quest’anno – ha aggiunto Marquez -. Mi sembra che la moto stia diventando più importante del pilota, si dipende sempre più da ciò che si ha. Se non si ha un mezzo valido non si può fare nulla“.

L’analisi dello spagnolo

Le parole di Marquez arrivano di sicuro dal fatto che adesso con il suo grande talento non riesca comunque a essere competitivo con la Honda difficile che ha tra le mani: “Le moto, con tutti gli ultimi sviluppi, stanno diventando meno manuali, il che ha portato a un pacchetto di mischia molto più vicino”.

“È vero che in passato la differenza tra moto ufficiali e satellite era maggiore, ma adesso di fatto non c’è più – ha tenuto a precisare lo stesso Marquez -. I team minori hanno moto ufficiali, quindi hanno gli strumenti per competere“. Insomma, per la sua Honda la situazione è diventata ancora più difficile.

Il paragone storico

Nel proseguire la sua analisi, Marquez ha voluto fare un paragone con le sue prime stagioni: “Prima che arrivassi in MotoGP, mettendo la quarta marcia in rettilineo, non si era al massimo della coppia. Ora già in seconda e terza marcia con l’holeshot e l’aerodinamica, si ha la coppia massima come una Moto3“.

Prima era più da guidare e bisognava giostrare tra più cose. Per questo motivo ora è tutto più equilibrato – ha così concluso Marquez nella sua analisi -, perché se è più manuale si commettono più errori ed è più difficile trarre vantaggio da tutta la moto”.

MotoGP, Marquez è preoccupato: l'allarme per il futuro è stato lanciato Fonte: Getty Images

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