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Mourinho e Zaniolo nella storia della Roma, numeri da leggenda

José Mourinho e Nicolò Zaniolo sono i protagonisti della vittoria della Roma contro il Feyenoord. Numeri straordinari per due personaggi unici.

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La Roma ha vinto il primo titolo UEFA della sua storia e in generale la sua prima competizione internazionale dalla Coppa delle Fiere del 1960/61. Per farvi capire l’epoca, fu una competizione europea per club e rappresentative cittadine tenutosi tra il 1955 e il 1971, e l’accesso al torneo era riservato alle città in cui si tenevano fiere internazionali, e solo nelle ultime tre edizioni l’accesso fu correlato ai piazzamenti nei campionati nazionali.

I giallorossi ora tornano a portare un trofeo europeo in Italia dopo la vittoria, proprio di José Mourinho, in Champions League con l’Inter. Protagonisti di questo successo giallorosso è proprio lo Special One, oltre a Nicolò Zaniolo autore del gol vittoria che ha steso nel primo tempo il Feyenoord.

José Mourinho da bollito a eroe: il primo allenatore a vincere tutti i trofei europei

Al suo primo anno a Roma, Josè Mourinho riporta un trofeo europeo nel nostro paese a 12 anni di distanza dal successo, sempre dello Special One, con l’Inter in Champions League contro il Bayern Monaco.

Inoltre, diventa il secondo allenatore nella storia a vincere cinque trofei europei dopo Giovanni Trapattoni. Nello specifico, nel palmares del portoghese ci sono una Uefa Europa Conference League (Roma), due Champions League (Porto e Inter) e due Coppa Uefa/Europa League (Manchester United e Porto). È inoltre ovviamente il primo a vincere tutti i grandi trofei attualmente in essere.

Questa vittoria della Roma arriva 50 anni dopo la Coppa Anglo-Italiana conquistata nel remoto 1972, e 61 anni dopo la Coppa delle Fiere, l’antenata della Coppa UEFA, vinta contro il Birmingham.

Mou poi è ormai storico per la sua capacità di vincere le finali. Ha infatti il 100% dei successi in ognuna delle finali giocate in carriera. Leggendario lo Special One.

Mourinho, parole da vero romanista: “Oggi c’era da fare la storia, ci siamo riusciti”

Ancora nel bel mezzo dei festeggiamenti e con la voce rotta da un pianto emozionale inedito per manager abituato a vincere così tanto, lo Special One José Mourinho è stato intervistato dai microfoni dei media italiani subito dopo la conquista della coppa:

“Sto da undici mesi a Roma, si è compreso da quando sono arrivato che ci potevamo aspettare una cosa simile. A Torino abbiamo fatto quello che serviva, ovvero qualificarci per l’Europa League. Ora non era lavoro, oggi era storia, e noi l’abbiamo fatta la storia. La Conference League è un torneo che abbiamo voluto vincere fin dal primo momento. Poi tuttavia si è trasformata in qualcosa di simile all’Europa League, con squadre di Premier, di Ligue 1 e questo fortissimo Feyenoord in semifinale. Io desidero restare a Roma, non sono interessato alle voci. Desidero capire quali sono le volontà per la prossima stagione e chiarire le direzioni, ma non mi interessa qualsiasi cosa che uscirà”.

Mou ormai può essere definito romanista, come lui stesso precisa nel corso dell’intervista:

“La vittoria di questa sera resterà nella storia della Roma e nella mia. Adesso vado in vacanza e me la godo. La cosa stupenda nella mia carriera è che conquistare trofei con Porto, Manchester United, Roma, il triplete con l’Inter è una cosa che fa sentire speciali, dato che arriva in un momento in cui nessuno se lo sarebbe aspettato, non era scontato. Sono felice di aver fatto provare emozioni del genere. Adesso mi sento romanista, è il modo in cui lavoro, sono pazzo del Real, del Chelsea, dell’Inter. Oggi, con tutto il rispetto per i club dove ho lavorato, mi sento romanista al 100%, perché questa è gente fantastica”.

Zaniolo nuovo Del Piero, che numeri per il classe 1999

Oltre allo Special One, l’altro protagonista della serata è stato senza dubbio Nicolò Zaniolo, autore del gol che ha regalato la vittoria ai giallorossi al 32′ del primo tempo (quinto gol in Conference, secondo nella Roma solo ad Abraham con nove). Nicolò Zaniolo è il primo giocatore italiano a trovare la rete in una finale di una grande competizione europea dai tempi di Filippo Inzaghi, in Champions League nel maggio del 2007 contro il Liverpool.

Ancora più importante però è una statistica che lo avvicina a un grandissimo del passato come Alessandro Del Piero. Infatti, a 22 anni e 327 giorni, Zaniolo è il più giovane giocatore italiano a riuscire a fare gol in una finale di una grande manifestazione europea dai tempi proprio di Pinturicchio (22 anni e 200 giorni) nella gara contro il Borussia Dortmund, in Champions League nel maggio 1997.

Dopo essersi fatto due crociati nel giro di due anni, questa è la più grande rivincita che l’ex Inter potesse prendersi, e l’emozione visibile a fine gara è la migliore fotografia possibile del momento di questo ragazzo, che si è perso Euro2020 ma ora è stato finalmente ripagato da un grande successo.

Zaniolo è inoltre il primo calciatore giallorosso a segnare una rete in una finale di una competizione UEFA dai tempi di Ruggiero Rizzitelli il 22 maggio 1991 contro l’Inter in Coppa UEFA, il secondo in generale.

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