Ottimo momento di forma del Napoli che si conferma in corsa per un posto nell’Europa che conta. Nelle ultime cinque partite i partenopei hanno collezionato quattro vittorie e un pareggio: un ruolino davvero strepitoso se si pensa che gli uomini di Gattuso devono anche recuperare la gara contro la Juventus da recuperare il 7 aprile che apre scenari interessanti.
Lo 0-2 imposto alla Roma all’Olimpico è una prova di forza dal peso specifico enorme per quanto concerne la corsa al quarto posto che vale la Champions League: sei goal (tra andata e ritorno) ai giallorossi sono un biglietto da visita niente male per chi punta a calcare nuovamente i palcoscenici più prestigiosi del vecchio continente.
Un risultato che ha tenuto sveglio fino a tarda ora Aurelio De Laurentiis: poco prima delle 3, dunque a notte più che inoltrata, il presidente partenopeo si è complimentato con Gennaro Gattuso e la squadra, spegnendo così il fuoco delle polemiche che aveva accompagnato le considerazioni sulla posizione del tecnico, tornata ad essere più salda. “Bravo Gattuso. Brava tutta la squadra. Avanti così! Forza Napoli Sempre”.
Complimenti meritati per tutti, alla luce dei numeri che non mentono mai: secondo quanto riportato da ‘Opta’, il Napoli è la seconda squadra per rendimento offerto negli incroci tra le prime sette della classifica (15 punti in 9 partite), alle spalle della sola Inter (18 punti in 9 incontri).
Se non ci fossero stati tutti gli infortuni con cui ha dovuto avere a che fare Gattuso in quest’anno, chissà dove sarebbe potuto arrivare il Napoli….Ad accrescere in qualche modo i rimpianti, è anche un’altra statistica riportata da ‘La Gazzetta dello Sport’: con almeno uno tra Mertens e Osimhen in campo, sono stati conquistati ben 24 punti in 10 match, alla media di 2,4 per gara che porterebbe il totale a 64 punti, uno in meno rispetto all’Inter capolista con lo stesso numero di partite disputate (27).
Senza il belga e il nigeriano, la media cala drasticamente a 1,7: chissà, dunque, come sarebbero andate le cose se Mertens non si fosse infortunato alla caviglia a San Siro il 16 dicembre e se Osimhen non fosse stato frenato dai problemi alla spalla e dalla positività al Coronavirus; con i ‘se’ e i ‘ma’ la storia non si fa, ma si può certamente avere un quadro più completo sulle reali potenzialità di una squadra partita con ambizioni diverse.