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Napoli, tifosi tra rabbia e nostalgia Spalletti: Calzona ammette tutti i difetti

Esplode la contestazione del Maradona dopo l'ennesimo passo falso casalingo con il Frosinone, web in fiamme mentre il tecnico si sente spalle al muro

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Nostalgia canaglia. In quello stadio dove si è meritato l’amore eterno di una città mancava da giugno, dalla festa scudetto. Luciano Spalletti è tornato oggi al Maradona come spettatore doppiamente interessato, nelle vesti di ct ad osservare i vari Di Lorenzo e Politano e come grande ex per quello scudetto che ha fatto sognare Napoli e che oggi sembra lontano un millennio. Maglietta e cappellino Spalletti si è sistemato in tribuna e quando lo speaker ha annunciato la presenza di un “ospite speciale, un uomo speciale, un tecnico speciale, un c.t. speciale…”, c’è stata l’ovazione del popolo di Fuorigrotta, caricando i tifosi che hanno rispolverato un coro rimasto in gola da tempo: “Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi…”. Nessuna dichiarazione ufficiale e tanta emozione per il ct dell’Italia che però non ha rivisto quasi niente, fatti salvi i gol di Politano e Osimhen. Il Napoli alla fine ha pareggiato 2-2 con il Frosinone, rispegnendo le speranze d’Europa e dai tifosi, dopo l’effetto nostalgia, è partita la contestazione con sonori fischi.

Contestazione dei tifosi a fine gara

Per i primi 15’ le curve hanno scioperato ancora. “Aspettiamo il secondo tempo o giocate dal 1’ come un tempo?”, recitavano due striscioni nelle curve e alla fine sono arrivate bordate di fischi mentre sui social si scatena la bufera durante e dopo la partita. Prima c’è il saluto all’ex condottiero: “Puoi togliere Spalletti da Napoli, ma non potrai mai togliere Napoli da Spalletti” e poi “Bentornato a casa mister” e anche: “Non sto piangendo, mi è solo entrato un “Na po li questo è per te, per te, per te” in un occhio..Ti ringrazierò per tutta la vita” e poi: “Il “Maradona” della mia generazione è tornato a casa sua. Mister” e ancora: “è subito lacrimuccia, ti amerò a vita Luciano” oppure: “Spallè, guarda come ci siamo ridotti”.

Poi spazio alla rabbia: “Siamo inguardabili. Osceni” e anche: “Speriamo di finire al più presto questo campionato che angoscia” e poi: “Toglietevi la maglia” e ancora: “Obiettivo n.1 del prossimo mercato: Cacciare a calci tutti i difensori centrali!” e infine: “Non è solo una questione di allenatore. Dopo lo scudetto bisognava rivoluzionare la rosa perché molti si sono sentiti realizzati e non hanno da dare altro. Per atteggiamento questa partita è molto peggio dello scempio visto durante la gestione di Mazzarri”. Non si salva nessuno, da Rrahmani a Ostigard, da Di Lorenzo a Zielinski è un coro di critiche e rimpianti”.

Calzona spiega perché sì è arrabbiato

In sala stampa ci prova Ciccio Calzona a spiegare la metamorfosi rispetto alla brillante gara di Monza. Con lui il Napoli non ha mai chiuso una partita senza subire gol. A Dazn il tecnico azzurro dice: “Ripeto le stesse cose di due settimane fa, più avanti andiamo, più non vinciamo e più le chance d’Europa si assottigliano, dovevamo vincere, mi dispiace per i nostri tifosi. Quando siamo in possesso riusciamo ad essere pericolosi e creiamo tanto, il problema è la fase difensiva, non percepiamo il pericolo. Non è colpa dei difensori, dobbiamo fare filtri in mezzo e non lo facciamo bene, mi fa arrabbiare che con la palla agli avversari non capiamo il pericolo. Abbiamo lavorato in settimana ma evidentemente non basta. Anche alla fine del primo tempo avevo avuto la percezione che si rischiava di non vincere e l’ho detto ai ragazzi nell’intervallo ma non è bastato”.

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Calzona non cerca alibi dopo il pareggio con il Frosinone

Il tecnico continua: “Non so rispondere alla domanda del perché si stenti tanto dietro, noi dovremmo arrivare a vincere le partite anche 1-0, ero felice del lavoro fatto ma oggi col caldo sapevo che si poteva avere difficoltà contro una squadra giovane che a me piace molto. La gestione dopo il vantaggio non mi è piaciuta. Ieri è venuto il presidente a Castelvolturno, con lui parlo spesso, abbiamo un ottimo rapporto, è molto discreto quando viene, parla alla squadra con parole giuste. Il problema siamo noi che dobbiamo fare di più, abbiamo tutte le condizioni ideali per far bene, abbiamo anche il pubblico che ci crede ancora e se ci credono loro dobbiamo crederci anche noi. Il mio futuro? Ho un contratto con la Slovacchia, ho un accordo col Napoli per questi mesi e penso solo a far bene ora, poi è giusto che la società faccia le sue valutazioni”.

Calzona spiega perché il Napoli non riesce a gestire le partite

In sala stampa Calzona ha poi aggiunto: “Non possiamo fare sempre 3-4 gol per vincere, rischiamo sempre in fase di non possesso, non c’è mai la sensazione che stiamo gestendo la partita, ci coprono sempre la linea e invece di correre rincorriamo, questa squadra non ha le caratteristiche per farlo bene”. Il miglior Napoli si è visto quasi sempre fuori casa ma Calzona esclude che esista un problema-Maradona: “Siamo noi che dobbiamo trascinare questa gente, poi se alla fine ti fischiano giustamente ti prendi i fischi e vai a casa. Ora dobbiamo avere gli stimoli per raggiungere gli obiettivi ma finchè non troviamo questa solidità avremo sempre problemi, non ho mai avuto la percezione di essere padroni del campo”.

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