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Napoli, l’oncologo Ascierto denuncia: mi hanno sputato perché tifavo Juve

Non solo Giuntoli: anche lo juventino Ascierto ha avuto qualche problema durante il match del Maradona. La denuncia del medico beneventano al Mattino

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

La vita di uno juventino a Napoli non è semplice. Lo sa bene anche Paolo Ascierto, oncologo di fama mondiale e direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative del Pascale. Il medico, beneventano d’origine ma bianconero nel cuore, è andato a seguire la sua squadra in occasione del match tra i partenopei e la formazione guidata da Massimiliano Allegri. Ebbene l’accoglienza ricevuta non è stata delle migliori, con tanto di sputo nei suoi confronti per questioni di tifo sportivo.

Rabbia e amarezza: il racconto dell’oncologo

A raccontare il brutto episodio è stato lo stesso Paolo Ascierto, presente in Tribuna Posillipo per assistere a Napoli-Juventus: “Uno sputo mentre eravamo in fila per entrare, nella zona interna dello stadio, ai varchi d’accesso alla tribuna. Uno sputo chiaramente indirizzato a me, finito tra i miei piedi, in segno di disprezzo. Un uomo più o meno della mia età. Mi ha prima ceduto il passo.

Poi mi ha sputato tra i piedi. Ho capito che era una provocazione e ho lasciato perdere. Hanno visto tutti. C’era anche mio figlio Luca, juventino come me. Non volevo turbarlo. Non bisogna provare vergogna o disagio per essere tifosi di una squadra invece che di un’altra. Che amarezza, che rabbia“.

Juventino a Napoli, una vita di sfottò per Ascierto

Al Mattino, Ascierto ha raccontato di essere abituato agli sfottò ma non a gesti di questo tipo: “Mi ha fatto male, lo confesso. I miei amici mi mettono continuamente in mezzo e le battute ci possono stare. Le accetto tutte con simpatia. Ma uno sputo, un segno così volgare di disprezzo, no. È troppo.

Quante volte mi hanno detto che il mio “unico neo” era la squadra per cui tifavo. Durante il Covid fecero a Soccavo un murale simpaticissimo, con il mio volto, e la scritta “Caro Ascierto, Caro Paoletto, se tu non fossi juventino, saresti perfetto”. Sono sfottò che si accettano con ironia, con gusto. Un gesto di disprezzo come uno sputo, no“.

L’altro caso di Cristiano Giuntoli

Questo episodio non si discosta molto da quello che è avvenuto nei confronti di Cristiano Giuntoli sempre al termine di Napoli-Juventus. A seguito dei numerosi insulti ricevuti, a tutela dell’Head Director del club bianconero è dovuta intervenire addirittura la polizia affinché la situazione non degenerasse. Insomma, non un clima da partita di calcio al Diego Armando Maradona con una rivalità sportiva talmente accecante da non risparmiare neppure l’ex dirigente tra i protagonisti della cavalcata scudetto.

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