Nella densità di talenti che si annoverano nella rosa del Paris Saint-Germain, anche la rivalità tra i due portieri costituisce una materia da trattare con cautela. Per Gianluigi Donnarumma, portiere della Nazionale azzurra ed ex Milan, l’ingresso si è rivelato più complicato del previsto anche per la convivenza, non facile, con Keylor Navas che in questo Mondiale senza Italia gioca con la sua Costa Rica.
- Mondiale: Navas c'è, il suo appello e l'accusa al PSG
- Le condizioni di Navas prima di Spagna-Costa Rica
- Donnarumma: la ragione che l'ha spinto a lasciare il Milan
- Il futuro di Navas lontano dal PSG, che ha scelto Donnarumma
- L'esordio a 16 anni al Milan e in Serie A di Gigio Donnarumma
Mondiale: Navas c’è, il suo appello e l’accusa al PSG
Proprio in occasione del match di debutto, contro la nuova Spagna di Luis Enrique, l’estremo difensore ha parlato a El Pais in una intervista che cristallizza un presente offuscato dalla figura emergente di Donnarumma che a Parigi è arrivato, con una motivazione che si riassume in un quid. L’ambizione.
“Se non gioco nel Psg non è per colpa mia”, ha spiegato Navas che, nella prima stagione di Gigio ha più volte costituito la prima scelta di Mauricio Pochettino e di Tuchel. “Semplicemente qualcuno non vuole che io giochi”. Una frase che apre una frattura, tra il club e l’estremo difensore il quale aveva manifestato richieste importanti, non assecondate dalla proprietà.
Le condizioni di Navas prima di Spagna-Costa Rica
“Quest’anno non ho mai giocato, ma mi sento bene e tranquillo. È sempre meglio giocare, ma dipende molto anche da come ci si approccia ad affrontare un Mondiale. Io mi sono allenato molto bene e duramente, se poi non gioco nella mia squadra, non è per il mio livello basso, né per mancanza di condizione. Ma è la mia terza Coppa del Mondo e voglio davvero godermela e aiutare il mio paese”, il suo manifesto in vista del Mondiale in Qatar.
Nel suo presente c’è ancora il PSG che pure, anche per scelta del neo allenatore Christophe Galtier, che non ha palesato la medesima fiducia che al contrario pare intenzionato a confermare al rivale-alternativa Donnarumma nonostante la discrepanza di esperienza sul piano internazionale.
D’altronde Navas è consapevole che gli ingranaggi che animano il mercato e il mondo del pallone si riattivano pure grazie alla vetrina Mondiale, della quale il portiere azzurro non gode a causa dell’esclusione dell’Italia che anche nelle ultime amichevoli non brilla per successo e inventiva.
Donnarumma: la ragione che l’ha spinto a lasciare il Milan
In questa relazione complicata, tra Donnarumma e una certa tifoseria milanista, si incuneano le dichiarazioni della sua procuratrice Rafaela Pimenta, premiata ai Globe Soccer Awards alla vigilia dell’apertura, la quale ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport anche di Gigio, il più giovane tra i top player che Raiola ha portato sul tetto degli ingaggi, prima della sua tragica scomparsa.
Su Donnarumma, la procuratrice ha affermato che la scelta di lasciare Milano per Parigi non è stata dettata dal denaro, accusa avanzata nei riguardi del giocatore spesso e volentieri in considerazione dello stipendio strappato da Raiola al club francese e che ne fa un autentico primato, a livello europeo e per un portiere:
“Al Psg ha superato bene le difficoltà iniziali. La sua è stata una scelta sportiva per mettersi in discussione e accrescere le sue esperienze: non è andato via dal Milan per motivi economici. Futuro? È tutto da scrivere, ha una carriera davanti”, ha affermato la Pimenta alludendo alle possibilità di crescita al Milan.
Il futuro di Navas lontano dal PSG, che ha scelto Donnarumma
Così è tempo di lanciare messaggi neanche tropo subliminali, per il portiere del Costa Rica e secondo anche a causa del dualismo con Gigio. Navas spera, infatti, in una chiamata dalla Spagna:
“Ho sempre voluto fare il portiere, fin da piccolo avevo le idee chiare. E i miei sogni erano giocare per la mia nazionale e per il Real Madrid. Ricordo che quando avevo 7 o 8 anni mi intervistavo da solo. Interpretavo entrambi i ruoli, giornalista e calciatore. Dicevo: ‘Bene, eccoci con Keylor Navas, portiere del Real Madrid, che ha appena con la nazionale…’. E mi mi rispondevo: ‘Sono molto felice, sono venuto qui con mia madre, che è su una sedia a rotelle ed è anziana…'”.
Il Real Madrid è il sogno di Navas, e così sia. Ma per ora il suo oggi è il Mondiale, lo scontro ideale con Gigio che sta cercando la sua identità in Francia e la crescita in termini di obiettivi e piazze che, a suo avviso, il Milan non poteva offrirgli decidendo di abbandonare l’Italia e la Serie A per la Ligue 1.
Una scelta ponderata, a suo dire e secondo Rafaela Pimenta, l’avvocata che lo segue e che ha confermato quanto e come il motore di quell’addio fosse l’ambizione, la voglia che altrove non aveva ancora pagato altrettanto.
Mbappé contro la Juve
L’esordio a 16 anni al Milan e in Serie A di Gigio Donnarumma
Un desiderio di successo che ha colto Donnarumma giovanissimo, comunque. Autentico fenomeno, a 16 anni il debutto in Serie A azzardato dall’allora allenatore rossonero Sinisa Mihajlovic . Poi la sua crescita con la maglia del Milan addosso, fino a quella azzurra dopo il grandioso percorso dell’immenso Gigi Buffon.
Ora, il Milan fece la scelta di non rinnovare il contratto di Donnarumma e di non blindare un giocatore-patrimonio lasciandolo andare al PSG a parametro zero privandosi della prospettiva di monetizzare dalla sua cessione, complice forse anche un momento societario complicato.
A Gigio è subentrato Mike Maignan, che ha soddisfatto i tifosi delusi e accontentato le aspettative della società e di Paolo Maldini in primis che ha creduto nel portiere ex Lilla, fin da subito. E a Parigi, metabolizzate le prime difficoltà, ha sopraffatto Navas che in Qatar punta al suo riscatto.